Abbiamo incontrato In Arte Gibilterra, all’anagrafe Gian Marco “Jimmy” Massari, cantautore romano, classe 1990, per una chiacchierata sul suo nuovo progetto musicale Porn0 & Rancori, uscito il 10 maggio per Limonata Dischi. L’album è composto da sette brani dalle sonorità beat pop, tra cui i due singoli Cornice e Cosmopolitan rilasciati nei mesi scorsi e divenuti subito virali sul web per l’immaginario erotico e provocatorio evocato dai rispettivi videoclip. Con Jimmy abbiamo parlato di musica, dell’attuale panorama cantautorale italiano, di sess0 e serie tv, nel corso di una piacevole intervista su una terrazza di Milano. Occhiali da sole, tatuaggi e battuta pronta: Gian Marco ci ha accolti così, in un assolato venerdì mattina milanese, per rispondere alle nostre domande, senza troppi peli sulla lingua, sorridente nonostante si fosse svegliato alle quattro di mattina per raggiungere Milano.
Cominciamo con la domanda che tutti ti faranno: perché “in arte Gibilterra”?
La parola Gibilterra l’ho presa da Indaco, una canzone dei Baustelle, come parola piaceva molto sia a me che a Giulio Bruni di Limonata Dischi. In questo periodo vanno di moda i nomi delle città (ride). Però Gibilterra era già usato come nome, per cui ho voluto aggiungere “in arte” come tributo a Morgan, un artista che stimo molto e che su Instagram si chiama appunto, “in arte Morgan”.
A quanti anni hai capito che nella vita avresti voluto cantare?
Abbastanza tardi in realtà. Ho iniziato a suonare il pianoforte da piccolissimo, avevo cinque anni appena. Un giorno ho visto il film sui Doors senza conoscere il gruppo, e da lì ho detto “okay, voglio fare il cantante anche io!”. Così intorno ai sedici anni mi sono messo d’impegno e ho iniziato a sperimentare diversi generi con diversi gruppi: rock, progressive, psichedelico. Mi piaceva l’idea di incidere tutti pezzi miei, mentre intorno a me, la maggior parte degli altri incidevano solo cover, degli Oasis e altri gruppi simili.
Se dovessi “etichettare” il tuo genere, come lo definiresti?
Direi “beat pop”, un genere che abbiamo coniato noi che mette insieme i mix del pop attuale con i beat che arrivano dalla trap.
Tre canzoni di cui non potresti mai fare a meno?
Bella domanda, difficile ma bella! Direi “Down on the Street” di Iggy Pop, “Love Two Times” dei Doors e “Tarkus” degli Emerson, Lake & Palmer.
Un artista a cui ti ispiri?
Negli anni mi sono innamorato di quasi tutti gli esponenti del rock anni Settanta. Ho iniziato a suonare il basso per Roger Waters, e a cantare perché adoravo Jim Morrison, Iggy Pop e Lou Reed. Loro fanno parte di me, anche se con la musica che faccio non c’entrano nulla. Dell’attuale panorama musicale ascolto davvero poco invece.
Un artista a cui ti paragonano e da cui invece vorresti differenziarti?
Carl Brave, perché tutti dicono che ci assomigliamo, ma in realtà non credo sia così.
Porn0 & Rancori: come mai questo titolo?
È il verso di una canzone che in realtà non abbiamo inserito nel disco alla fine. Mi piaceva l’idea di utilizzare una frase dei miei testi, piuttosto che il titolo di un brano. Il porn0 è super presente nei miei video del resto, e il rancore ricorre in molti dei miei testi.
A proposito di porn0, i tuoi video sono appunto, parecchio sfrontati. Da dove arriva questa sfrontatezza, ma soprattutto: hai ricevuto critiche per le immagini piuttosto esplicite che ricorrono nei tuoi videoclip?
Paradossalmente ho ricevuto parecchie critiche (ma anche tanti complimenti!) più per Cornice, video in cui l’immagine del lato B della donna è accostato alle bellezze di Napoli. L’idea è venuta al regista Antimo Campanile e a Limonata Dischi. Devo confessare che all’inizio non mi convinceva, invece poi si è rivelata geniale: è una cosa che finora non ha mai fatto nessuno. Alla fine provocare mi piace, devo ammetterlo. È molto evidente nel video di Cosmopolitan, dove recito io stesso mentre canto e faccio sess0. Incredibilmente ho ricevuto solo complimenti per questo video, nonostante sia molto più esplicito del primo, e moltissime donne hanno iniziato a seguirmi sui social e a mandarmi messaggi pieni di complimenti.
Quali tematiche pensi non siano affrontate nelle canzoni italiane di questo periodo?
Più che le tematiche, onestamente penso che il problema siano le idee. Oggi come oggi, si ispirano tutti a Calcutta e Gazzelle e ho l’impressione che si parli sempre delle stesse cose. Non so se manchino le idee o il coraggio di dire ciò che si pensa e differenziarsi dalla massa. Ormai sembra bastino tre parole per scrivere sempre le stesse canzoni. Un po’ come se fossimo incastrati in una “cornice”, per autocitarmi.
Un’altra tua grande passione oltre alla musica?
Indubbiamente il cinema. Da ragazzino, con la paghetta correvo da Blockbuster a comprare i dvd in offerta, ne avrò più di duecento. Con i miei amici organizziamo ogni settimana la serata film. E poi le serie tv, quasi più belle dei film ormai, dove i personaggi hanno più possibilità di crescere ed evolvere. Basta pensare a Game of Thrones, per esempio, seppur forse troppo lunga come serie alla fine. E il calcio, sono un romano interista, un caso un po’ atipico. I miei amici mi hanno sempre sfottuto: ho “vinto” il primo scudetto a diciassette anni, è stata una vita dura (ride). Però sono rimasto sempre fedele all’Inter, mentre gli altri hanno sempre cambiano squadra a seconda di chi fosse la più forte.
Tour e progetti futuro?
Stiamo collaborando con una booking per ottobre, spero di iniziare il tour in inverno. Nel frattempo quest’estate farò un po’ di serate a Roma, Milano e Bergamo.
Una città o posto dove vorresti suonare?
Ferrara, ma non so perché! L’ho vista nelle foto di un mio amico e sembra una città davvero bellissima!