Presadiretta su Rai 3 lunedì 8 febbraio, il tema della seconda puntata è l’ambiente e l’Amazzonia
Secondo appuntamento con Presadiretta su Rai 3 lunedì 8 febbraio con Riccardo Iacona che ci porterà in Amazzonia oltre a soffermarci sui temi legati all’ambiente e alla nostra alimentazione.
Questo nuovo ciclo di Presadiretta è composto da otto nuovi appuntamenti in prima serata (in replica il sabato pomeriggio e in streaming su RaiPlay) per raccontare l’attualità e il nostro presente.
Le anticipazioni dell’8 febbraio
Guerra all’Amazzonia è il titolo del reportage al centro della puntata di lunedì 8 febbraio alle 21:20 su Rai 3. Un’inchiesta sulla foresta amazzonica che sta morendo nel silenzio generale, mentre i nostri mercati sono invasi di legno, carne e soia che vengono prodotti deforestando il polmone verde del pianeta.
Incendi, disboscamenti illegali, amnistie e lo smantellamento della polizia ambientale stanno aiutando la distruzione della foresta. Migliaia di chilometri quadrati di foresta vergine scompaiono ogni anno nelle tasche dei latifondisti agricoltori e degli allevatori, sostenuti dalle politiche del presidente Jair Bolsonaro. Dove un tempo c’era la foresta oggi ci sono campi dedicati alla monocoltura di soia o pascoli di bovini.
PresaDiretta ha seguito gli arresti per incendio doloso della polizia ambientale, ha intercettato il traffico illegale di legname, ha filmato i Guardiani della foresta della tribù Guajajara che hanno deciso di difendere da soli la propria terra. Ha percorso la rotta della soia fino ai porti fluviali dai quali parte, diretta verso il resto del mondo.
L’inchiesta Troppa carne a buon mercato punta a capire che impatto ha la carne brasiliana, di cui l’Italia è tra i primi importatori in Europa, sulla filiera produttiva e non solo. Si può essere sicuri che quella carne non arrivi da pascoli illegali che hanno contribuito alla deforestazione dell’Amazzonia? Qual è, insomma, il suo costo ambientale? Quanto è facile omettere di dichiarare in etichetta l’origine della carne, trasformandola in “preparato”? E gli allevatori italiani come possono difendersi dalla concorrenza della carne a buon mercato?