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Queenie è la serie da non perdere del mese: la recensione, il libro e le location

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La dramedy Queenie su Disney+ è la serie da non perdere questo mese: 8 episodi da mezz’ora circa ciascuno, che raccontano la storia di una millenial in piena crisi esistenziale tra traumi da risolvere, salute mentale e dipendenze. Una serie dallo stile tipicamente inglese, senza peli sulla lingua, contemporanea e sagace.

La trama di Queenie

Queenie Jenkins è una venticinquenne giamaicano-britannica che vive a Londra nel quartiere di Brixton (nel sud della città) e scrive per il giornale online Daily Read.
Scopre di essere rimasta incinta e di aver perso il bambino a causa di un aborto spontaneo (nonostante usi la spirale) e non sa come comportarsi con il suo ex ragazzo (caucasico) Tom, che l’ha appena lasciata dopo tre anni di relazione con annessa convivenza.

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La loro è stata una storia tumultuosa e litigiosa, specialmente a causa della famiglia con atteggiamenti razzisti di lui e dell’incapacità a esprimere le proprie emozioni e di parlare del proprio passato di lei. Per questo Tom ha deciso di prendersi una pausa di tre mesi (che poi diventano di più) in assoluto regime “no contact“, ovvero evitando di sentirsi, ma Queenie è ossessionata dal convincerlo ad amarla di nuovo, anche se lui la ignora.

Dopo la separazione, dunque, la ragazza è costretta a lasciare l’appartamento che condividevano e a traslocare in una casa fatiscente a Brixton insieme a due coinquilini sconosciuti, tentando di rimettere insieme i pezzi della propria vita.

….e il commento

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Queenie però, inizia a sgretolarsi: beve oltre i limiti ogni sera ma non serve a nulla; cambia un amante a notte, tra sesso scadente e sesso a tratti violento, ma il dolore non passa; si allontana da tutti, si chiude in un silenzio assordante: lascia che gli irrisolti della sua infanzia la travolgano, che i fallimenti da adulta la tormentino. Nessuno la capisce, nessuno nella sua vita riesce a comprendere il suo dolore, complice il fatto che parla pochissimo delle sue emozioni: amici e parenti non riescono ad avvicinarla e la sua forza non è più sufficiente.

Queenie sa di essere fragile e di dover piangere: solo così potrà finalmente guardare in faccia le sue più grandi paure e provarle a superarle. Sa che deve chiedere aiuto e prendersi innanzitutto cura della sua salute mentale, superare il dramma dell’abbandono, smetterla di autosabotarsi e imparare (o almeno provare a farlo) a volersi bene. Deve perdersi una volta per tutte se vuole ritrovarsi.

Queenie è sfacciata, rumorosa, arrabbiata e polemica e personalmente l’ho letteralmente adorata. A tutti gli effetti è una flaky girls (qui vi spiego chi sono): la sua ironia spiazzante e dissacrante mi ha ricordato Insicure di Issa Rae, lo stile, la sceneggiatura e il faccia a faccia con i traumi invece, I May Destroy You di Michaela Coel.  

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Il risultato è una serie estremamente sincera e attualeprofondamente realistica e interessante per come affronta sia l’isolamento di Queenie in un momento di crisi psicologica, sia la condizione culturale e sociale della comunità black, tra discriminazioni e preconcetti. Voto 8 – Giorgia Di Stefano

Queenie: il romanzo da cui è tratta la serie

La serie è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Candice Carty-Williams, pubblicato nel 2021 da Einaudi (nella collana Stile Libero). 384 pagine travolgenti, divertenti e un pizzico amare, Queenie è uno dei titoli inglesi più interessanti degli ultimi anni.
Il romanzo è stato libro dell’anno e debutto dell’anno ai British Book Awards, un vero fenomeno editoriale nel Regno Unito e finalista al Women’s Prize For Fiction e al Costa First Novel Award. Di seguito alcuni commenti entusiasti circolati in rete dopo la sua uscita nel 2021:

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«Freschissimo, autentico, “Queenie” è davvero speciale»Jojo Moyes
«Un libro che farà appassionare schiere di lettori» The Guardian
«Perfetto per gli amanti di Fleabag» Sunday Mail
«Un romanzo pieno di vita e divertentissimo» The Times

La serie rispecchia completamente lo stile del romanzo e ne porta in scena tutti i pregi in una rilettura fedele e coinvolgente.

Queenie: le location della serie

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La Victoria Line (piena azzurra) è una delle linee della metropolitana più antiche di Londra: fu inaugurata nel 1968, chiamata con questo nome in onore della Regina e con le sue sedici stazioni attraversa la città (e il suo centro), da nord a sud, da Walthamstow a Brixton, passando per King’s Cross, Oxford Circus e Vauxhall. Al capolinea sud, troviamo appunto Brixton, quartiere vibrante e multietnico, popolato da gruppi di persone che arrivano da tutto il mondo le cui origini sono legate all’immigrazione e alla nascita della comunità caraibica di Londra, che tutt’oggi costituisce circa un quarto della popolazione del quartiere.

A Brixton, dove vive Queenie, è possibile provare piatti, profumi e sapori di ogni angolo del globo, l’atmosfera è pulsante e colorata e anche se alcuni anni fa la zona era malfamata e sconsigliata, oggi è diventata una meta turistica e non è esente dal processo di gentrificazione che ha travolto molte zone dalla City. Nella serie vediamo Queenie passeggiare per le vie più caratteristiche di Brixton e nel romanzo leggiamo di locali, mercati e pasticcerie che frequenta da anni con la sua famiglia.

Ho così selezionato 5 posti da vedere nel vostro prossimo viaggio a Londra con tappa a Brixton.

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📍 Brixton Village Market – sapori e profumi da tutto il mondo
📍Murales di David Bowie – al 40 di Stansfield Road, dove è nato (lo trovate in una teca nella parete del Morley’s Department Store)
📍Farmer’s Market – a Electric Avenue
📍Pop Brixton – venue per eventi e food start up (42 Brixton Station Road)
📍Windrush Square – piazza principale del quartiere col cinema indipendente The Ritz

Queenie

Queenie è una serie estremamente sincera e attualeprofondamente realistica e interessante per come affronta sia l’isolamento di Queenie in un momento di crisi psicologica, sia la condizione culturale e sociale della comunità black, tra discriminazioni e preconcetti.

Voto:

8/10
8/10
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