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Rebel Ridge: tra azione e legal con una marcia in più – La recensione

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Rebel Ridge è inarrestabile: ha conquistato subito il pubblico volando in testa top ten di Netflix. Scopriamo insieme la ricetta vincente che spinto la creatura di Jeremy Saulnier — che ha scritto, diretto, prodotto e montato il film — in cima alla vetta in così poco tempo.

Rebel Ridge: l’ingiustizia del sistema

L’ex marine Terry è nella cittadina di Shelby Springs per versare al tribunale la cauzione di suo cugino, quando due poliziotti lo fermano in malo modo, ignorano le sue spiegazioni e portano via tutti i soldi. Terry inizia a smuovere mari e monti per tirare fuori suo cugino e, con l’aiuto della commessa del tribunale Summer, presto capisce di aver scoperchiato il vaso di pandora della corruzione dilagante in città. Ma il capo della polizia e i suoi scagnozzi non hanno intenzione di lasciare che la storia diventi pubblica, e sono pronti a tutto

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Rambo al punto giusto

Sulla carta Rebel Ridge ricorda il primo Rambo, prima che la serie con Stallone diventasse ridicola: un veterano solitario che si scontra contro una forza di polizia corrotta e gli dà filo da torcere. Quello che Rebel Ridge fa in modo brillante è delineare, in modo chiaro ma senza essere didattico, come l’ingiustizia sia spesso inscritta nei sistemi che ci circondano: non un ‘cattivo’ individuale quanto una rete di desideri oscuri, indifferenze, piccoli tornaconti e degenerazione di un naturale istinto di sopravvivenza.

Tensione, cazzotti e procedura

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Ma se Rebel Ridge regge bene le sue due ore e passa è perché è, prima di tutto, un film ben bilanciato. È troppo tecnico, troppo pieno analisi di processi legali per essere un film d’azione puro, e troppo infarcito di scazzottate per assomigliare anche solo lontanamente a un legal drama: Le due anime (interpretate, in un certo senso, da Terry e Summer) si alternano, tenendo sempre lo spettatore sulle spine senza affaticarlo.
Non lo nasconderò, Rebel Ridge mi ha sorpreso: quello che dalla copertina pare un film d’azione à la Netflix come tanti si rivela una pellicola di genere competente ed eclettica che getta uno sguardo dentro al cuore oscuro del potere ‘piccolo’ del sistema giudiziario.  

Il cast

Aaron Pierre è Terry Richmond, un ex marine esperto di corpo a corpo che sta cercando di riportare suo cugino sulla retta via. AnnaSophia Robb è Summer McBride, una dipendente del tribunale che aiuta Terry sul fronte legale. Don Johnson è il capo della polizia di Shelby Springs, pronto a tutto per proteggere il suo dipartimento, mentre David Denman, Emory Cohen e Zsané Jhé sono agenti del dipartimento. Nel film anche James Cromwell e Steve Zissis.

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La recensione

Non lo nasconderò, Rebel Ridge mi ha sorpreso: quello che dalla copertina pare un film d’azione à la Netflix come tanti si rivela una pellicola di genere competente ed eclettica che getta uno sguardo dentro al cuore oscuro del potere ‘piccolo’ del sistema giudiziario.

Voto:

8/10
8/10
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