Recensione I want you back il film su Amazon Prime Video dall’11 febbraio 2022.
I want you back arriva su Amazon Prime Video l’11 febbraio e in questa recensione proviamo ad anticiparvi qualcosa di più sul film per decidere se è o meno da vedere.
Commedia romantica dolcissima, I Want You Back è perfetta per il weekend di San Valentino. Diretta da Jason Orley, esplora le dinamiche relazionali che si creano quando Peter (Charlie Day) ed Emma (Jenny Slate), appena mollati dai partner, rispettivamente una Gina Rodriguez sottotono e uno Scott Eastwood nel suo primo ruolo comedy, si incontrano e decidono di aiutarsi in una sacra missione: quella di sabotare le nuove relazioni delle persone di cui sono ancora disperatamente innamorati.
Tra varie peripezie, allontanamenti, situazioni imbarazzanti e malintesi, alla fine Peter e Emma cresceranno moltissimo, troveranno la propria strada e, infine, senza rendersene pienamente conto, si guariranno a vicenda dal mal d’amore.
Tutte le dichiarazioni dalla conferenza stampa
I want you back, i problemi
Una pellicola che è un viaggio nelle relazioni sentimentali e non dei giovani adulti confusi, una commedia romantica divertente e innocua, che però manca di mordente e arguzia. Il cast, che promette benissimo, sembra avere qualche problema nell’amalgamarsi, e non c’è abbastanza chimica tra Charlie Day e Jenny Slate, a cui va riconosciuto il grande merito di averci regalato un numero musicale intenso e adorabile quasi quanto lei. E pensare che, su sua stessa ammissione, questa è la prima volta che la si sente cantare in un film!
I meriti
I meriti di I want you back, inoffensivo nel senso peggiore del termine, alla fine, sono due e sono importanti. In primo luogo, in questo film non esistono personaggi “cattivi”. Anche gli “antagonisti sentimentali” dei protagonisti, Anne (Gina Rodriguez), Logan (Manny Jacinto) e Ginny (Clark Backo), sono sfumati e mai demonizzati, giovani adulti normali che cercano di barcamenarsi tra ambizioni lavorative e aspettative sentimentali. E se si sbaglia, cosa ci si può fare?
In secondo luogo, il film non cade mai troppo nella retorica romantica e sdolcinata che spesso ricorre in questo genere cinematografico. Emma non si scioglie in una pozzanghera di sentimenti e gratitudine quando finalmente Peter capisce cosa si sta facendo scappare per codardia e amore di abitudine, anzi lo fa sudare per riguadagnarsi il suo rispetto. Il finale, poi, è adorabile, e la ripresa del dialogo sulle maschere di ossigeno è un tocco di classe. Ciliegina sulla torta? I due protagonisti non finiranno neanche per baciarsi, perché l’amore è realisticamente lavoro e avvicinamento reciproco, e non per forza si muove veloce e in maniera esplosiva.