Incastrati arriva su Canale 5 martedì 7 e giovedì 8 dicembre 2022 a 11 mesi dal rilascio su Netflix e con una seconda stagione in produzione. La prima serie tv di Ficarra e Picone, è prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited (storico produttore del duo), ed è stata interamente girata in Sicilia. La sceneggiatura è scritta con Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli. Incastrati è composta da 6 episodi della durata media di 30 minuti, per un totale di 3 ore divisi appunto in due serate da Canale 5, che possiamo considerare un film con tutte le caratteristiche del duo comico, ma più lungo del solito.
La trama di Incastrati
Scopriamo insieme la trama di Incastrati, il progetto comedy in 6 episodi di Ficarra e Picone per Netflix. Attraverso il linguaggio e l’ironia tipici di Ficarra & Picone, racconta, in perfetto stile commedia degli equivoci, una vicenda criminosa. Al centro della storia due amici che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente. Cercando di scappare dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi che li porterà addirittura a dover fare i conti con la mafia. Nel video che segue il duo cerca di spiegare di cosa parla la serie, ci riusciranno?
Recensione Incastrati – I Nostri commenti
Quando evitarla: ok boomer
I sei episodi di Incastrati non saranno sicuramente una sorpresa per chi è già abituato a guardare i film di Ficarra e Picone. Questo nuovo progetto non è un film, a differenza di quello che di solito si fa quando qualcuno si affaccia alla serialità per la prima volta. Anzi, la serie ha una costruzione da manuale, con frequenti colpi di scena e con la sceneggiatura ben diluita nei sei episodi che scorrono facilmente. Incastrati è un buon prodotto per passare il pomeriggio di Capodanno, per dimenticare la realtà e farsi trasportare dalla leggerezza tipica dei prodotti di Ficarra e Picone, e dalle loro metafore sulla realtà, anche se sono sempre le stesse. Se siete abituati alla serialità internazionale, Incastrati sicuramente non farà per voi.
Le metafore sulla mafia, e il modo in cui la serie tratta le serie tv in generale, prendendole in giro e facendo la morale a chi le serie le guarda e le apprezza, fa urlare a gran voce: ok boomer. Nessuno pensa che le serie siano realtà, e la narrazione, per quanto possa essere ironica, che si fonda sul concetto: “c’è la vita reale e cose più importanti delle serie” è abbastanza scontata, oltre che troppo adulta, troppo boomer appunto. Un concetto che si addice più a un commento acido sotto un post su Facebook che a una piattaforma che ha fatto la sua fortuna raggiungendo un pubblico giovane. Incastrati rappresenta la voglia dello streaming di raggiungere il grande pubblico da generalista e sicuramente ci riuscirà perchè ha tutti gli elementi per piacere a quel pubblico e non ha alcuna voglia di innovare o adattarsi a un nuovo contesto, semplicemente è quel “vecchio” che serve a Netflix per farsi piacere dal “boomer”. Voto 6- Davide Allegra
Perchè guardarla, anche i boomer mangiano fagioli
La missione di Netflix con la serie di Ficarra e Picone è conquistare i boomer, quel pubblico che li va a vedere al cinema, che li segue dietro al bancone di Striscia la Notizia. Quindi se non vi piacciono, se non li sopportate, non pensate proprio a iniziare Incastrati. L’operazione funziona perchè il duo comico ha mantenuto il proprio stile, quello con cui si sono fatti conoscere fin dall’inizio con la gag dei perennemente stanchi di Zelig. Ficarra e Picone sono riusciti a portarsi nel 2022 senza snaturarsi e portando quell’Italia che all’estero ancora amano, fatta di carretti, mafia ma che sa essere anche moderna.
Il duo si inserisce in un filone giallo-comedy che ultimamente sembra funzionare come hanno dimostrato gli americani con Onyl Murders in the Building o gli svedesi con Gli Ansiosi ma declinandolo a loro modo. Allo stesso modo di Zerocalcare, di Carlo Verdone, Ficarra e Picone sono rimasti loro stessi continuando a rivolgersi al pubblico che li ha sempre seguiti, senza cercare di proporre qualcosa di diverso e rivoluzionario. Non siamo dalle parti del capolavoro indimenticabile, ma se l’obiettivo di Netflix era proporre qualcosa per quei genitori che pagano l’abbonamento ai figli, l’operazione è perfettamente riuscita. Ed è stata anche fatta bene. Voto 6.5 Riccardo Cristilli