Recensione It’s A Sin la miniserie in 5 episodi da oggi 1 giugno 2021 su StarzPlay
Debutta oggi martedì 1 giugno la miniserie It’s A Sin su StarzPlay, un racconto creato da Russel T. Davies (Years and Years, Queer as Folk) della diffusione dell’AIDS nella comunitĂ gay di Londra negli anni ’80, attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi giovani e pieni di vita.
La miniserie, composta da 5 episodi, prosegue domenica 6 giugno con il secondo episodio e poi ogni settimana fino all’ultima domenica del mese. It’s a Sin è una produzione inglese, andata in onda nei mesi scorsi su Channel 4. Ecco un trailer in italiano:
It’s A Sin la trama
La miniserie racconta l’emozionante storia di un gruppo di ragazzi che scoprono l’amicizia e l’amore durante la terribile diffusione dell’AIDS negli anni ’80. Incontreremo Ritchie, Roscoe, Colin e Ash mentre intraprendono una nuova vita a Londra. Il gruppo insieme alla futura migliore amica Jill da sconosciuti, si ritrovano a condividere le reciproche avventure dando vita a un’amicizia unica. Col passare del decennio anche loro crescono, all’ombra dell’AIDS, ma sono determinati a vivere e amare piĂą intensamente che mai.
I Nostri commenti
It’s A Sin è uno dei rari casi in cui il messaggio non supera il mezzo, in cui non ci si deve sforzare di parlar bene di un prodotto solo perchè porta avanti un messaggio importante e significativo che è giusto sia ribadito e rafforzato. Il maestro Russell T. Davies conferma, se ancora ce ne fosse bisogno dopo Years & Years, la sua capacitĂ di coniugare il tema con una scrittura convincente, un’impalcatura narrativa coerente e coesa che porta il pubblico a emozionarsi con i protagonisti. Viviamo il divertimento, la gioia, la passione di questi ragazzi gay negli anni ’80 che sognano solo di poter vivere per come sono, senza doversi nascondere o vergognare. Ma al tempo stesso, al procedere del racconto, scopriamo con loro il dolore della solitudine di chi è costretto a morire nella vergogna, bollato dalla societĂ con i peggiori epiteti possibili.
Si ride, ci si commuove, ci si appassiona alle vicende dei protagonisti, il tutto accompagnati da un’impeccabile colonna sonora di quegli anni e da quel gusto tutto inglese per l’ironia e il ritmo. Una serie bella e importante, perchè non bisogna mai dimenticare quanto la paura dell’ignoto possa essere pericolosa. Voto 9 Riccardo Cristilli.
Russel T. Davies torna in televisione con una nuova miniserie, dopo il capolavoro di Years & Years (anche su Starzplay), dove è riuscito a raccontare le angosce sulla situazione culturale e politica dei giorni nostri utilizzando una famiglia e una distopia. Anche in It’s a Sin, Russel T. Davies riesce a fare la stessa cosa, usa sempre una famiglia, quella di un gruppo di amici che inizialmente separati arrivano a Londra e riescono a instaurare un rapporto così forte e genuino che probabilmente supera anche quello di una famiglia “genetica”.
La serie riesce a raccontare la tragedia della diffusione dell’AIDS negli anni ottanta, focalizzandosi sul lato piĂą leggero del racconto, ossia quello della vita dei protagonisti, sui rapporti umani, sul ruolo dell’informazione, sul ruolo che ha avuto la societĂ tutta nell’ignorare una malattia che miete vittime ancora oggi, e sul ruolo dell’informazione, cosa che in qualche modo è lo specchio di quello che abbiamo vissuto nell’ultimo anno, anche se a distanza di anni, con una malattia diversa e nonostante tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. It’s a Sin entra quindi di petto tra le migliori serie dell’anno, per aver saputo raccontare le persone piĂą che un tema, senza cadere mai nella retorica spiccia, e soprattutto senza necessariamente cercare il pugno allo stomaco, che qui arriva naturalmente, come se nulla fosse. Voto 9 – Davide Allegra.
Non pensavo che dopo Years and Years – che da sempre reputo un capolavoro – Davies potesse sorprendermi ancora di piĂą, e invece ci è riuscito. It’s a Sin è un pugno diretto in pieno stomaco, una serie importante e per nulla facile, che va vista senza distrazioni, senza pensare ad altro o sbirciare intanto lo smartphone. La serie fa sorridere, commuovere, riflettere, con uno stile tipicamente inglese e una scrittura impeccabile. La storia, intensa e commovente, sembra lontana ma in fondo, se ci pensiamo bene non lo è poi così tanto.
Non cade mai nella retorica o nel melenso, tantomeno nella banalitĂ , come capita troppo spesso ad altre serie sui generis in circolazione in questo periodo. Non ha bisogno di grandi trucchi per entrare in profonditĂ . It’s a Sin è un gioiellino delicato e raffinato, magari non per tutti (purtroppo!) ma che merita veramente tanto. La colonna sonora è un viaggio psichedelico e pazzesco nella pop music inglese degli anni Ottanta, in quella Londra scintillante dove tutto era possibile, nel bene e nel male. Una cittĂ capace di accoglierti come una famiglia, o di lasciarti morire, seppellito dalla vergogna e dalla solitudine, da solo in un angolo. Voto 8 – Giorgia Di Stefano
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Il cast
- Olly Alexander è Ritchie
- Omari Douglas è Roscoe
- Callum Scott Howells è Colin
- Nathaniel Curtis è Ash
- Lydia West è Jill
- David Carlyle è Gregory “Gloria” Finch
- Keeley Hawes è Valerie Tozer
- Shaun Dooley è Clive Tozer
- Tracy Ann Oberman è Carol Carter
- Neil Patrick Harris è Henry Coltrane
- Stephen Fry è Arthur Garrison MP
- Moya Brady è Millie
- Neil Ashton è Grizzle
- Nicholas Blane è Mr Hart
- William Richardson è Mr Brewster
- Ashley McGuire è Lorraine Fletcher
- Calvin A. Dean è Clifford
- Nathaniel Hall è Donald Bassett
- Jill Nalder è Christine Baxter
- Andria Doherty, è Eileen Morris-Jones
- Nathan Sussex è Pete
- Toto Bruin è Lucy Tozer
- Shaniqua Okwok è Solly Babatunde
- Michelle Greenidge è Rosa Babatunde
- Delroy Brown è Oscar Babatunde
- Ken Christiansen è Karl Benning
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