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Recensione Panic, il teen drama di Prime Video è un’escalation del nonsense

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Panic, il teen drama in Texas su Amazon Prime Video dal 28 maggio è un’escalation del nonsense.

Da oggi, venerdì 28 maggio, su Amazon Prime Video arriva Panic un teen drama creato e prodotto da Lauren Olivier tratto da un suo romanzo omonimo. La serie è composta da 10 episodi e riporta il servizio streaming di Amazon nel terreno della serialità per giovani, dopo il successo di The Wilds (qui la nostra recensione).

Un genera abbastanza in voga soprattutto tra i giovani, che qui si propone con una chiave di lettura diversa. Panic racconta la storia di un gruppo di diplomati di un piccolo centro del Texas, che ogni estate si sottopone a un gioco, Panic, fatto di sfide che mettono in gioco le paure più nascoste dei partecipanti. Vincere Panic è significa avere i soldi necessari per lasciare le precarie condizioni in cui vivono:

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La trama

La storia si svolge in una cittadina del Texas in cui ogni estate i neodiplomati si cimentano in una serie di sfide a eliminazione, credendo che sia la loro unica chance per sfuggire alla loro situazione e migliorare le loro vite. Ma quest’anno le regole sono cambiate – la posta in gioco non è mai stata così alta e tutto è diventato ancora più pericoloso. I contendenti dovranno affrontare le loro paure più profonde e oscure e saranno costretti a decidere quanto sono disposti a rischiare per vincere.

Recensione Panic – I nostri commenti

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La particolarità di Prime Video nella produzione di un genere abusato come il drama, è che fin’ora nei pochi esempi ha sempre cercato di aggiungere una chiave di lettura diversa. E’ un po’ quello che ha fatto con The Wilds, e sulla carta anche Panic poteva rappresentare una ventata di novità nel genere. In Panic non abbiamo ragazzini bellissimi e ricchi che giocano a football e vanno alle feste che sembrano non avere genitori. I nostri qui vivono in una situazione molto più complessa culturalmente e economicamente, e questo è ciò che sta alla base della trama stessa, Panic, il gioco, serve proprio a aiutarli lasciarsi alle spalle quel modo di vivere. Purtroppo però il risultato è una catastrofe: in Panic gli adulti ci sono, sono loro che cercano di capire e fermare il gioco, ma risultano peggio di un gruppo di ragazzini che cercano di risolvere un omicidio.

I problemi più grossi però risiedono nella sceneggiatura, che quando si trova ad affrontare la storia oltre il pitch, si perde nel rubare tutto quello che abbiamo già visto negli ultimi vent’anni di serialità, da Gossip Girl a Pretty Little Liars per citare due cult del genere. Non ci si poteva aspettare molto dalle prove di un gioco gestito da ragazzini e da chissà chi altro, quello è certo, ma ci si poteva aspettare uno svolgimento della storia fluido e sensato. Cosa che in Panic non accade, e tra colpi di scena incredibili (per il motivo sbagliato) e sviluppi improbabili, la serie alla fine risulta un incredibile crescendo di nonsense a cui è difficile abituarsi. Voto: 4 – Davide Allegra.

Lauren Oliver decidendo di lavorare alla sceneggiatura seriale del suo romanzo, probabilmente si è ispirata a quelle serie tv con cui è cresciuta negli anni ’90, senza fare il salto nel 2021. La struttura della serie tv Panic ha il retrogusto amaro di una serialità approssimativa accettabile forse nel passato, molto meno oggi in cui siamo bombardati di tanta serialità e non possiamo accontentarci di quello che “propone il convento”, perchè basta scorrere per trovare tante altre possibilità. Così nel 2021 ci vengono ancora fatti passare palesi trentenni per diciottenni, vengono costruiti personaggi privi di sfumature e con cambiamenti caratteriali improvvisi utili solo a creare tensione.

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La serie parte con un’idea per poi virare improvvisamente su un thriller da sabato giallo di Rai 2 con tanto di sguardi folli in camera ingiustificati e ingiustificabili. La ricerca del colpo di scena diventa l’unico motore di Panic, finendo per soffocare tutte le altre tematiche, banalizzandole come nei peggiori teen drama americani. Senza voler far spoiler ci ritroviamo davanti a situazioni improvvise, prive di logica e spesso anche prevedibili. Panic finisce così per essere un prodotto più vicino ai thriller di serie b che affollano le estati tv, che a quella ricerca di qualità piuttosto che la quantità sbandierata da Amazon a più riprese anche nella recente presentazione delle novità italiane. Speriamo solo resti l’eccezione che conferma la regola… Voto 4 Riccardo Cristilli

Panic vorrebbe essere a metà strada tra teen drama e young adult e fare il salto di qualità, o meglio di genere, ma finisce per fare il salto dello squalo. Il pretesto del gioco pericoloso organizzato da ragazzini per ragazzini scema presto in una serie di colpi di scena volti a catturare lo spettatore, che però risultano spesso maldestri o in parte già visti. Una serie che vorrebbe aggiungere qualcosa di nuovo al genere, e sulla carta aveva gli elementi per farlo, ma non riesce ad andare oltre. Voto 6 per l’intenzione diversa anche se messa malamente in pratica Federico Vascotto

Il cast

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  • Olivia Welch: Heather Nill
  • Mike Fast: Dodge Mason
  • Camron Jones: Bishop Mason
  • Jessica Sula: Natalie Williams
  • Enrique Murciano: sceriffo Cortez
  • Ray Nicholson: Ray Hall
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Panic racconta la storia di un gruppo di diplomati di un piccolo centro del Texas, che ogni estate si sottopone a un gioco, chiamato Panic. Dal 28/5 su Prime VideoRecensione Panic, il teen drama di Prime Video è un'escalation del nonsense