Recensione Upload stagione 1, la nuova serie di Greg Daniels con Robbie Amell disponibile dal 1° maggio su Amazon Prime Video.
Tra un teen drama (Summertime) e una favola su Hollywood, questa settimana segnerà l’ingresso nel panorama seriale di un prodotto completamento diverso: Upload. Una serie, un ibrido tra comedy e drama leggero, che debutterà il 1° aprile su Amazon Prime Video. Ecco la nostra recensione Upload
La serie, composta da 10 episodi, è stata creata da Greg Daniels, noto ai più attenti per aver co-creato serie come Parks and Recreation o The Office e per il suo sguardo critico nelle comedy. La serie dovrebbe essere disponibile già dal lancio in italiano, ecco un trailer:
Upload, la trama
La serie racconta di Nathan (Robbie Amell), un programmatore con un progetto molto all’avanguardia e pericoloso, una persona superficiale che vive la sua vita un passo alla volta, fidanzato con una donna per la quale prova solo un’attrazione fisica e che non ha il coraggio di lasciare.
Dopo un terribile incidente Nathan si ritroverà a dover scegliere tra la “morte naturale” oppure “l’upload” una procedura che prevede di caricare, letteralmente, la coscienza delle persone in un cloud digitale in cui “la persona” continua a vivere e può interagire con il mondo dei vivi. Tutto questo in attesa che il progresso tecnologico trovi un modo per ritrasferire la coscienza in un corpo sintetico, che permetterà alla coscienza di tornare nel mondo dei vivi.
Quel mondo digitale però è gestito da un grande conglomerato, e chi “vive” lì deve pagare un piano mensile molto costoso che la famiglia di Nathan non può permettersi, per questo è pagato dalla ricca fidanzata Ingrid, che ha previsto per lui un piano illimitato. Nel suo paradiso illimitato Nathan incontrerà un’addetta al servizio clienti della piattaforma, con la quale instaurerà un forte legame.
Recensione Upload, stagione 1 – I Nostri commenti
La comicità ha tante diverse sfaccettature. Si può ridere con e delle famiglie, si può ridere sul lavoro o di dinamiche di amicizia. Negli ultimi anni c’è un filone di comicità che prova a ridere della morte ma soprattutto di quello che viene dopo. Nessuno sa cosa succede dopo, una volta morti. Ora dopo il Good Place di NBC, Amazon ci porta nell’Upload una sorta di paradiso virtuale in cui lo spirito di una persona viene caricato in un corpo virtuale. Oltre all’analisi del dopo le due serie hanno in comune una costruzione serializzata e meno episodica. Upload ha l’anima di un thriller fusa in quella di una commedia e le sue 10 puntate si spazzolano nel giro di poche ore con tanta voglia di vedere quello che succederà dopo.
Ma Upload è anche una romantic comedy su questo ragazzo nel fiore degli anni caricato sull’Upload pagato dalla fidanzata che trova come unico appiglio un’addetta all’assistenza gentile e premurosa. Ci sono tanti aspetti in Upload che fa sorridere senza far sbellicare, che non gioca sulle trovate a effetto ma sulla costruzione di una storia. L’idea vincente di Upload è questo suo immaginare l'”after life” come un enorme resort in cui oltre i servizi base tutto si paga. Una vita eterna in vacanza per ricchi.
Voto 8.5 Riccardo Cristilli
Quando arrivano, in silenzio, titoli come Upload è sempre una sorpresa per un appassionato di serie tv. Upload probabilmente non si inventa nulla, ma non è tanto l’idea a rendere la serie così interessante e moderna, ma la sua realizzazione, la sua capacità di mescolare la commedia surreale, al romanticismo e alla componente drammatica. La commedia surreale non rischia di annoiare con il passare degli episodi perché è dosata dal forte rapporto tra il protagonista e il suo “angelo” e dalle loro rispettive storie personali, oltre al fatto che le scene comiche sono studiate nel dettaglio e integrate al meglio nell’universo della serie, grazie ai personaggi di contorno che popolano l’aldilà digitale.
Upload tra le altre cose diffonde un messaggio sull’impatto e l’influenza della tecnologia e di chi la gestisce, nella società moderna. Un messaggio che è pure più inquietante di quelli veicolati nelle ultime stagioni di Black Mirror: l’idea che puoi “vivere” per sempre solo se te lo puoi permettere. Senza contare le conseguenze sulla vita delle persone: Nathan può lasciare la sua fidanzata anche se è lei a pagare per il suo “paradiso digitale”? Cosa faresti se avessi la possibilità di partecipare al tuo funerale? Cosa saresti disposto a fare per avere anche la più piccola delle possibilità di vivere per sempre, ma non puoi pagare per farlo?
Ma come anticipavo, la componente comedy è quella più interessante. Una tipologia di comedy che utilizza metafore nascoste all’interno dei dialoghi, accompagnate da semplici scene esilaranti e surreali, realizzate per strappare più di una risata di gusto. Come l’intelligenza artificiale che nello sfondo cerca di risolvere un captcha e non ci riesce. I popup che infastidiscono la gente che vive in quel paradiso, che poi non è così tanto paradisiaco visto che l’impronta capitalistica della società americana dei vivi si trasferisce anche lì. Upload si distingue nel panorama serial per la sua normalità, non ha bisogno di grandi star, non ha bisogno di grandissime interpretazioni, non esagera nei suoi proclami, vince proprio per la sua capacità di moderarsi. Caratterista che la rende una serie che si può divorare con estrema facilità, che poi è la vera essenza del binge watching.
Davide Allegra – Voto 8,5
Upload è una piccola chicca e una bella sorpresa nel panorama seriale fittissimo che per fortuna ci dimostra, ancora una volta, che la serialità contemporanea ha ancora qualcosa di originale da dire. E’ un riuscito mix di comedy, drama, romance, scifi e mystery e ha una storia orizzontale più che verticale, che ricorda i plot twist dell’Aldilà del Good Place di Michael Shur, l’altro co-creatore di Parks and Recreation ma se ne distacca per la comicità più dolce che surreale. Una struttura che funziona per il binge watching ma funzionerebbe anche per l’appuntamento settimanale, coi vari cliffhanger che accompagnano alla puntata successiva. Interessante l’analisi tra le righe – o tra i pixel – del valore (monetario) della morte come della vita, un Paradiso che solo pochi si possono permettere.
Federico Vascotto – Voto 8,5
Il cast
- Robbie Amell è Nathan
- Andy Allo è Nora
- Chris Williams è Dave Anthony
- Kevin Bigley è Luke
- Owen Daniels è l’Intelligenza Artificiale
- Allegra Edwards è Ingrid Kannerman
- Zainab Johnson è Aleesha
- Christine Ko è Mandi
- Elizabeth Bowen è Fran Booth
- Chloe Coleman è Nevaeh
- Yvetta Fisher è Batia
- Barclay Hope è Oliver Kannerman
- Hilary Jardine è Mildred
Poi, in ruoli minori: Rhys Slack, Jessica Tuck, Scott Patey, Justin Stone, Philip Granger, Phoebe Miu, Brea St. James, Lucas Wyka eMatt Braunger.