Vi piace da morire quel mix tra dramma e commedia, tra siparietti amari che fanno sorridere e riflessione sul peso dell’esistenza? Poche persone al mondo, questo mix, sanno portarlo a casa quanto i francesi. Ricomincio da me è quello che fa al caso vostro, e continua il filone sulle famiglie realistiche iniziato da Grazie. E scusa. Il film, diretto e sceneggiato da Nathan Ambrosoni, arriva nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 28 dicembre distribuito da Wanted Cinema, ed è un bel film per famiglie vere e per pulire un po’ il palato dopo tutto lo zucchero delle festività.
Ricomincio da me, storia di Toni
Antonia, chiamata Toni, ha 42 anni e ben cinque figli quasi adulti, dal liceo al college. Mamma single da praticamente sempre, deve fare i conti con il fatto che stanno crescendo. E su questa lenta e dolorosa realizzazione si basa praticamente tutto il lungometraggio, il secondo del giovanissimo regista. Solare, preoccupata, ironica, brusca, Toni è una madre come tante, che ha dovuto mollare le sue velleità per dedicarsi ai ragazzi. Dopo aver vinto la Star Academy ancora oggi anta nei bar, ma vorrebbe altro dalla vita. A vent’anni, infatti, aveva inciso una hit di grande successo. Insieme a lei i figli, che non sono più poi tanto i suoi bambini, ormai, e che stanno per lasciare il nido. È troppo tardi?
Ricomincio da me, approccio classico a tematiche immortali
Famiglie disfunzionali! Sogni infranti! Madri e figli che crescono insieme, realizzando simultaneamente di essere persone imperfette! Adolescenza complicata, scuola e sessualità! Incomprensioni e biasimo inconscio! Cosa potrebbe andare storto? Ambrosoni approccia temi immortali con piglio classico, con un bel po’ di ironia alla francese che in Italia trasla solitamente bene. Ad aggiungere valore all’operazione c’è sicuramente un certo realismo, nei dialoghi ma anche nella costruzione dei personaggi. Ricomincio da me è prima di tutto un film sincero, che segue i suoi personaggi in ogni momento, anche in quelli prosaici, e in questo sta la sua forza.
Toni si trasforma
La cosa più bella del film, però, rimane la trasformazione di Toni, che avviene proprio sotto i nostri occhi. Il cast di alta qualità aiuta una sceneggiatura comunque abbastanza solida (il regista ha iniziato a lavoraci su ad appena 21 anni) a mostrarci quello che alla fine è il piccolo grande viaggio privato di una donna che dopo anni di lotte e fatiche può finalmente dedicarsi a se stessa, ed è una sensazione agrodolce.
Il cast
Nel ruolo di Toni c’è una intensa Camille Cottin. Nel cast anche Lea Lopez che interpreta la figlia maggiore Mathilde, Thomas Gioria nei panni di Marcus, Louis Lebeque in quelli di Camille. I due figli più giovani sono interpretati da Juliane Lepoureau e Oscar Pauleau. La madre di Toni invece è interpretata da Catherine Mouchet.
La recensione
Famiglie disfunzionali! Sogni infranti! Madri e figli che crescono insieme, realizzando simultaneamente di essere persone imperfette! Adolescenza complicata, scuola e sessualità! Incomprensioni e biasimo inconscio! Cosa potrebbe andare storto? Ambrosoni approccia temi immortali con piglio classico, con un bel po’ di ironia alla francese che in Italia trasla solitamente bene. Ad aggiungere valore all’operazione c’è sicuramente un certo realismo, nei dialoghi ma anche nella costruzione dei personaggi. Ricomincio da me è prima di tutto un film sincero, che segue i suoi personaggi in ogni momento, anche in quelli prosaici, e in questo sta la sua forza.
Voto:
7/10