Gianna Nannini è una delle figure più iconiche del rock italiano: un mito costruito su una donna vera dalla vita complicata. Sei nell’anima, la nuova pellicola diretta da Cinzia TH Torrini, prodotta da Indiana Production e disponibile su Netflix pronto a conquistare la Top Ten.
Sei nell’anima: la difficile vicenda umana di una rocker
Gianna sembra una di quelle persone che è stata scelta dalla musica fin dalla più tenera età, a discapito delle aspettative del padre e dell’ambiente borghese in cui cresce. E quando la natale Siena si fa piccola Gianna scappa a Milano, con solo se stessa e i suoi sogni su cui contare. Fra gli alti e bassi di una carriera musicale ben poco fiabesca, ben presto capirà che la parte più difficile non è farsi notare, ma rimanere fedele a sé stessa. Fra chi la vuole trasformare in un prodotto commerciale, il successo che dà alla testa, le sostanze e le proprie fragilità, trovare la propria voce richiederà una vera e propria rinascita…
Il problema del biopic
Come si racconta una vita così piena, specialmente quando è una storia vera? La si copre per intero o si omettono persone, fatti e avvenimenti per concentrarsi su un momento specifico, un periodo drammatizzabile? Sei nell’anima su questa annosa questione non ha le idee chiare: inizia bruciando le tappe in maniera confusa, disorganica, per poi stabilizzarsi nella seconda metà nel periodo appena antecedente al 1983, un anno di snodo sia per la carriera che per la vita personale della rocker.
Sei nell’anima: cosa vuol dire essere rock n’ roll
Quando hai un problema con tutti, forse il problema sei tu. Le sbavature a livello drammaturgico del film sono vengono rese in parte dimenticabili dalla sua schiettezza tematica: al di là della sua natura biografica, questo è fondamentalmente un film su cosa significa non compromettersi mai. Un biopic come questo avrebbe potuto risolvere la questione in un banale e celebrativo “essere sempre fedeli alla propria visione porta al successo”. La Nannini ritratta in Sei nell’anima invece fatica a trovare il confine fra integrità ed eccesso, fra la protezione della propria visione artistica e un’inflessibilità che fa soffrire lei e soprattutto tutti quelli che la circondano e la amano. E, soprattutto, trova veramente se stessa solo quando impara, almeno un po’, ad abbandonarsi all’abbraccio degli altri.
Il cast
La cantante da adulta è interpretata da Letizia Toni, e dalle giovani Agnese Delfino, Sveva Zalli e Caterina Paci nei flashback dall’infanzia all’adolescenza. Maurizio Lombardi interpreta il padre di Gianna, un industriale dalla mentalità forse troppo tradizionale, mentre Selene Caramazza interpreta Carla, un’incontro casuale che diventerà un grande amore che le insegnerà delle verità sulla vita. Stefano Rossi Giordani interpreta Marc, un misterioso latin lover che potrebbe essere qualcosa di diverso da quello che appare, mentre Andrea Delogu interpreta una giovane Mara Maionchi. Completano il cast Lorenzo Aloi, Ralph Palka, Noemi Brando, Teresa Tanini e Max Pisu.
Sei nell'anima
Sei nell'anima
Le sbavature a livello drammaturgico del film sono vengono rese in parte dimenticabili dalla sua schiettezza tematica: al di là della sua natura biografica, questo è fondamentalmente un film su cosa significa non compromettersi mai. Un biopic come questo avrebbe potuto risolvere la questione in modo banale e celebrativo, mentre Sei nell’anima non ha paura di affrontare le complessità e le ombre del suo soggetto.
Voto:
7/10