#TBT – Throwback Thursday in serie: Alla (ri)scoperta di… Bored to Death
Secondo appuntamento con la nuova rubrica di Dituttounpop dedicata alla riscoperta di drama e comedy più o meno “storici” che arrivano in catalogo sui vari servizi streaming e che quindi potrete recuperare con delle belle maratone di binge watching – data l’emergenza sanitaria in corso e la quarantena “forzata”. Stavolta tocca a Bored to Death.
Bored to Death – la noirotic comedy di HBO
Questa settimana vi consigliamo Bored to Death, da poco arrivato sullo Sky Box Sets e su NOW TV.
La serie è composta da sole 3 stagioni in onda dal 2009 al 2011 e purtroppo non ha un finale essendo stata cancellata da HBO (erano altri tempi), ma rimane un piccolo gioiellino del canale cable per eccellenza che raramente sbaglia. Sembrava ci potesse essere un film tv conclusivo ma il progetto poi non andò in porto perché gli attori sbarcarono su altri lidi. La serie è ideata da Jonathan Ames, vignettista e opinionista del New York Press che ha creato il protagonista omonimo a sua immagine e somiglianza, anche se ovviamente fictionalizzandolo e rendendolo sopra le righe.
La comedy si è distinta per essere non solo divertente ma anche ottimamente scritta, dal sapore letterario proprio come il mondo “da salotto” che racconta. Unisce comedy, romance e soprattutto giallo classico/noir – tanto da essere definita “noirotic comedy”, facendo riferimento anche alla dipendenza del protagonista, nel materiale promozionale. Il bellissimo dipinto di una New York dove tutti vorremmo vivere, scrivere, pensare, essere creativi, trovarci la sera per un aperitivo, scovare storie. L’aspetto meraviglioso del protagonista è che riesce a risolvere i casi… per puro caso (scusate il gioco di parole)! Ma la cosa lo galvanizzerà così tanto da dividersi d’ora in poi nel nuovo doppio (triplo?) lavoro per le strade della Grande Mela.
Bored to Death – la trama
New York, Brooklyn. Jonathan è un giovane scrittore e giornalista per la rivista Edition NY in crisi creativa e personale: non riesce a trovare una buona storia e viene lasciato dalla fidanzata Suzanne. Cerca di alleviare la noia e l’apatia con la marijuana, da cui è dipendente. A supportarlo l’amico Ray, uno spiantato fumettista, e il suo capo George, un editore in crisi di mezza età che si ostina a vivere come se fosse ancora adolescente. Come uscire dalla crisi? Decide di prendere ispirazione da Philip Marlowe e diventare un detective privato… per noia.
Il cast e i protagonisti
- Jason Schwartzman è il protagonista *alter ego dell’autore* Jonathan Ames, scrittore, giornalista e finto investigatore privato
- Zach Galifianakis è Ray Hueston, fumettista spiantato che vive con Leah, una donna già madre di due bambini
- Ted Danson è George Christopher, l’editore di Edition NY, un eterno Peter Pan anche in piena mezza età, sempre pronto per un party (o after party) e per le belle donne
- Olivia Thirlby è Suzanne, l’ex fidanzata di Jonathan
- Heather Burns è Leah, la compagna (e supporto finanziario) di Ray
- Oliver Platt è Richard Antrem, editore di GQ e nemesi di George non solo lavorativa (ha sposato Priscilla, l’ex moglie di George)
- Laila Robins è Priscilla, l’ex moglie di George
- Bebe Neuwirth è Caroline, l’editor di Jonathan
- John Hodgman è Louis Green, critico letterario e nemesi di Jonathan.
La sigla
La sigla di Bored to Death trasuda l’atmosfera letterario-noir e comico-fumettistica del serial, eccola a voi: