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Slow Horses 4: un’altra grandiosa stagione – La recensione

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Slow Horses è tornata con u. Grazie alla mano di Will Smith (no non è l’attore) che ha adattato il quarto romanzo della saga Slough House di Mick Herron dal titolo Spook Street, Slow Horses si conferma un capolavoro assoluto, la serie tv da vedere per chi ha Apple TV+ e per chi decide di abbonarsi per la prima volta.

Slow Horses è una serie insuperabile

La Slough House non è una vera casa, non è bella né accogliente, eppure è l’unica cosa che i reietti di Lamb possono chiamare così, e questa stagione lo descrive e racconta perfettamente. Il quarto capitolo è stato un frullatore di azione, adrenalina, colpi di scena e sequenze al cardiopalma, ma si è rivelata anche la stagione più dark e più cupa a livello emotivo di Slow Horses, nonché quella più concentrata sulla (splendida) psicologia dei personaggi. Proprio in virtù di questo, soprattutto nel finale di stagione, l’umanità di Lamb viene fuori con tutti i limiti del suo carattere, ma in maniera bene evidente. Nonostante le sue decisioni siano fondamentali ai fini della trama e della storia, in queste 6 puntate c’è meno Gary Oldman del solito, e molte più sequenze incentrate sui suoi ronzini (River su tutti), eppure, tutto continua a funzionare a meraviglia.

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Slow Horses si conferma un gioiello seriale, una serie intelligente, ironica, incredibilmente riuscita. Coinvolge, intrattiene, diverte, stupisce: non ha perso un colpo né qualità dall’inizio a oggi, e questo è raro nel panorama seriale contemporaneo. Forte di un cast di talenti ineguagliabili, di una coralità armoniosa e di una sceneggiatura di elevatissima qualità, questa serie brilla nel catalogo AppleTV+, un catalogo già di suo di altissimo livello. Il black humor non è mai esagerato o eccessivo, non stona, non risulta volgare o forzato; i personaggi non sono bidimensionali o banali, ma spiccano per peculiarità ben scritte e ben rappresentate che li rendono unici ed estremamente umani, nulla a che vedere con la maggior parte dei protagonisti all’acqua di rose presenti in tante serie tv in circolazione.

La regia accurata ed elegante conferisce un allûre particolare alla serie, uno stile inconfondibile, forte di un’ottima fotografia e di un ambientazione che ben si presta al mood della storia (qui trovate uno speciale sulle location della stagione 4). Tutte queste caratteristiche, unite ai grandi romanzi di Mick Herron dai quali è tratta, rendono Slow Horses una serie davvero insuperabile, un titolo di spicco nello streaming attuale, da vedere assolutamente per godere di un grandioso intrattenimento di qualità. Voto 9 – Giorgia Di Stefano

Una qualità fuori di testa

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In un mondo che insegue la perfezione, continueremo sempre ad amare gli sfigati, gli emarginati, i freaks considerati sbagliati dalla società. Una quarta meravigliosa stagione composta da 6 intensi episodi che hanno tutto quello che si può desiderare in una serie tv: ritmo, personaggi memorabili, scrittura di livello e voglia di raccontare qualcosa di nuovo. Se la trama non si può anticipare per non rovinare la visione, non è invece un mistero la qualità che accompagna questa serie.

Perfetta nella sua costante ricerca dell’imperfezione, di relegare il bello (anche nella scelta dei personaggi) ai nemici dei nostri eroi della Slough House. Nell’ufficio dei reietti tutto deve essere brutto, sporco, perché è quel “marcio”, quell’approccio indifferente, superficiale, poco attento alle cose che li fa essere così puntuali nel risolvere le situazioni. Se l’MI5 cerca di ricorrere alla forza, gli agenti di Jackson Lamb puntano sulla scaltrezza e la sagacia.

Slow Horses la ami se le serie tv inutilmente patinate ti hanno stancato, se lotti ogni giorno per affermare te stesso sfidando le convenzioni sociali, se odi i formalismi e il perbenismo imperante, se ti infastidiscono le serie tv in cui tutto è così dannatamente prevedibile. I fan di Slow Horses dovrebbero avere una sorta di segnale di riconoscimento, fondare una religione venerando Jackson Lamb. Voto 9 Riccardo Cristilli

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Il cast di Slow Horses

Gary Oldman è Jackson Lamb
Jack Lowden è River Cartwright, agente MI5
Kristin Scott Thomas è Diana Taverner la numero 2 dell’agenzia
Saskia Reeves è Catherine Standish, segretaria/assistente di Lamb
Rosalind Eleazar è un Louisa Guy
Christopher Chung è Roddy Ho
Aimee-Ffion Edwards è Shirley Dander
Kadiff Kirwan è Marcus Longridge
Joana Scanlan è Moira Tregorian
Tom Brooke è J.K. Cooke

  • Riccardo Cristilli - 9/10
    9/10
  • Giorgia Di Stefano - 9/10
    9/10

Summary

Slow Horses è la serie perfettamente imperfetta, l’ideale per chi ama i personaggi scorretti, sarcastici, lontani dal conformismo. Un gioiello seriale, una serie intelligente, ironica, incredibilmente riuscita.

Voto:

9/10
9/10
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