Se 15 anni fa aveste scommesso sul fatto che Riccardo Scamarcio sarebbe diventato uno degli attori italiani di più alto profilo sul palcoscenico internazionale, vi avrebbero riso in faccia. Eppure eccoci qua, nel mondo post John-Wick in cui Netflix produce film-veicolo per l’attore di Trani. A dirigerlo torna Renato De Maria, con cui ha già collaborato in La prima linea e Lo spietato. Svaniti nella notte è una produzione Picomedia è disponibile su Netflix a partire dall’11 luglio e, a nostro avviso, potrebbe meritarsi un posto nella top ten nostrana.
Svaniti nella notte: La storia di un padre pronto a tutto (con un twist)
Pietro non è un genitore modello, ma ci prova. Alle sue spalle incombono un passato poco limpido e uno storico problema con il gioco d’azzardo, che che ha causato la rottura con la moglie Elena e l’attuale processo per l’affidamento dei figli. Per di più, ha dei debiti con individui molto poco raccomandabili: quando i figli scompaiono nel nulla una notte in cui sono affidati a lui, la spiegazione sembra chiara. E quando il telefono squilla e qualcuno chiede soldi, un sacco di soldi per riavere i bambini, Pietro ed Elena non hanno scelta: per salvare i loro figli saranno costretti a immergersi in un mondo violento ma soprattutto nei meandri della loro relazione, verso una conclusione tutt’altro che scontata…
Svaniti nella notte: Il thriller all’italiana (che ci prende gusto)
Prima le cose importanti: Svaniti nella notte fa il suo lavoro, e lo sa fare bene. È un thriller che sa costruire e far sentire la tensione per tutta la sua durata, con poco da invidiare ai suoi colleghi a Hollywood. Quasi del tutto assenti le sequenze d’azione e gli inseguimenti dei cugini d’oltreoceano, ma non ne sentiamo la mancanza: thriller sì, però sempre all’italiana, nel bene e nel male.
Colpi di scena su colpi di scena su colpi di scena
Una cosa che Svaniti nella notte fa ancora meglio di altri film è anche una sua grande debolezza: riesce sempre a sorprendere lo spettatore. Sembra essere un certo tipo di film, e poi si rivela qualcosa di diverso, e poi qualcosa di diverso ancora. I continui rivolgimenti caricano il film di un senso di freschezza e inaspettato, ma purtroppo finiscono per guidare la trama verso un finale un po’ troppo insistito. Sicuramente un peccato, ma per fortuna non uno che inficia mortalmente l’esperienza.
Il cast
Riccardo Scamarcio è Pietro, un uomo con peccati passati e presenti che minacchiano il suo futuro. Annabelle Wallis è Elena, una psichiatra statunitense che ha abbandonato tutto per amore di Pietro, e ora che il matrimonio è fallito sente il peso del rimpianto. Massimiliano Gallo è Nicola, un amico d’infanzia di Pietro che ha fatto scelte molto diverse da lui, mentre Bianca e Giovanni, i bambini di Pietro ed Elena, sono interpretati rispettivamente da Gaia Coletti e Lorenzo Ferrante.
La recensione
Svaniti nella notte sa fare bene il suo lavoro. È un thriller che sa costruire e far sentire la tensione per tutta la sua durata, con poco da invidiare ai suoi colleghi a Hollywood. Non ha grandi cose da dire sul senso della vita ma hey, non è in un film d’azione che le andiamo a cercare.
Voto:
7.5/10