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The Bad Guy 2, ancora di più, ancora meglio – La recensione

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La seconda stagione di The Bad Guy riparte dall’esatto istante in cui è finita la prima stagione. Per la terza, che speriamo sarà annunciata presto, probabilmente non sarà così (senza ovviamente fare spoiler), anzi ci auguriamo che non sarà così perché le praterie che si aprono sono così sconfinate che lasciare tutto racchiuso in poche settimane potrebbe essere riduttivo.

Ma senza fare le previsioni del futuro, restiamo sul presente e su questi sei nuovi magnifici episodi disponibili dal 5 dicembre su Prime Video. Dopo aver chiarito con la prima stagione che no, non è il solito “mafia drama”, The Bad Guy si lancia ancora oltre introducendo il personaggio magnifico di Stefano Testanuda, assurdo agente dei servizi segreti chiamato dal potente ministro degli interni a risolvere problemi. Stefano Accorsi si è palesemente divertito a incarnare questo personaggio che va oltre il male, è spietato e indifferente verso la sofferenza degli altri. Un servitore dello stato che non si fa scrupoli perché “un uomo non deve avere dignità”. Una caricatura costruita in modo perfetto dai gesti, alle parole al parrucchino ossigenato.

Perfetto come anche Bebo Storti nei panni del ministro Mormora, politico ammanicato in ogni modo possibile. “Il primo ministro può cadere, un ministro è per sempre” dice il ministro che da anni domina la scena politica incarnando quelle figure che percorrono sempre la nostra storia.

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L’archivio di Mariano Suro (un impeccabile Antonio Catania) è il santo Graal che tutti vogliono in questa seconda stagione, perché chi lo possiede ha in mano le chiavi del potere dell’Italia. Una rete imbastita tra mafia e stato che è difficile da sciogliere e tocca anche gli insospettabili. Come Luvi Bray (Claudia Pandolfi), la vedova di Nino Scotellaro, come si è scoperto negli ultimi istanti della prima stagione, un personaggio che sembra incarnare l’anima razionale in un mondo di folli, ma che nasconde un’anima oscura e sofferente.

Cosa spinge un uomo ligio come Nino Scotellaro a trasformarsi in Balduccio Remora, diventare mafioso tra i mafiosi? Il personaggio interpretato da Luigi Lo Cascio, vive costantemente in equilibrio tra le sue due anime, forse illudendosi di poterle controllare ma ritrovandosi a soccombere davanti a scelte impossibili.

La seconda stagione di The Bad Guy alza l’asticella, si appoggia sul surreale costruito nella prima e lo spinge ancora più in alto con personaggi sempre eccessivi e caricaturali ma perfettamente coerenti con quello che si sta raccontando. Al tempo stesso evita di “saltare lo squalo”, di scadere nel ridicolo dando forte umanità ai suoi personaggi. Un’umanità che deriva dal dolore del reale che si insinua nel surreale portando a domandarci se esista un confine.

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The Bad Guy 2

La seconda stagione di The Bad Guy parte da quanto di buono fatto nella prima per alzare ulteriormente l’asticella mostrando un lato più umano dei suoi personaggi.

Voto:

7.5/10
7.5/10
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