The Gray Man la recensione del film su Netflix dal 22 luglio 2022
In questa recensione andremo dritti al sodo, le info e le dichiarazioni dei protagonisti potete trovarle qui. The gray man è tutto quello che un film di supereroi vorrebbe essere. E di supereroi i suoi creatori e registi, i fratelli Joe e Anthony Russo, se ne intendono eccome, hanno infatti diretto Capitan America: The winter soldier e Civil War e Avengers: Infinity War e End Game. L’Universo Cinematografico Marvel, però, ha dei limiti. Limiti di trama, limiti di tono, limiti di personaggi, limiti di filo narrativo.
Qui, invece, non esistono limiti, neanche alla verosimiglianza o al movimento del tempo. É disponibile su Netflix dal 22 luglio 2022, e non abbiamo dubbi che finirà nella Top Ten. Anche solo per merito del trio di popolarissimi protagonisti. Stiamo parlando di Ryan Gosling, Chris Evans e Ana de Armas.
La storia c’è (ma non si vede)
Procediamo con ordine. La storia è semplice. Pur essendo tratto dal romanzo “Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, infatti, la trama in The gray man è ridotta ai minimi termini. Un giovane assassino viene scarcerato dalla CIA. L’agenzia governativa vuole addestrarlo e farlo entrare nella divisione Sierra, formata da killer altamente specializzati che agiscono nell’ombra e vengono mandati a fare cose che il governo degli Stati Uniti, tecnicamente, non vuole essere beccato a fare. La divisione Sierra è stata fondata da un vecchio dirigente, Donald Fitzroy, che per Sierra Six, il nostro protagonista, è diventato come un padre.
I giorni di potere di Donald Fitzroy, però, sono giunti al termine. Al suo posto è arrivato il giovane e determinato Denny Carmichael, che vuole chiudere la divisione e cancellare tutto quello che ha fatto il suo predecessore. ManderĂ infatti Six a uccidere Sierra Four, nella speranza di seppellire per sempre i suoi oscuri segreti. Qualcosa andrĂ tremendamente storto, e Sierra Six si troverĂ ad attraversare il mondo con la CIA alle costole. Peggio ancora, Carmichael gli sguinzaglierĂ dietro un ex agente, uno psicopatico senza senso del limite nĂ© controllo degli impulsi: Lloyd Hansen. É caccia all’uomo.
L’importante è piacere
La sensazione è che i Russo abbiano fatto una lista di tutte le cose che in un film d’azione devono proprio esserci e le abbiano poi realizzate nella maniera piĂą chiassosa, piaciona e godibile possibile. Protagonista tenebroso fatto di amianto che si rialza pure dopo essere stato investito? C’è. Scena rocambolesca ai limiti della fantascienza su velivolo generico? C’è. Inseguimento su mezzi di fortuna nel bel mezzo di una cittĂ ? C’è. Scena d’azione a una festa un po’ buia con gioco di sagome e di luci? C’è. Esplosioni? A decine. Flashback esplicativi e rivelatori? Li abbiamo. One liners spiritosi? Pure.
Fanno notizia anche alcune cose che non ci sono. Ad esempio, non si vedono donne nude o discinte. La protagonista femminile e il protagonista maschile, pur collaborando, non hanno momenti di tensione sessuale di alcun tipo e non si baciano neanche. La protagonista, Dani Miranda, corre a perdifiato attraverso un enorme distesa lanciando razzi a destra e a manca, certo, e lo fa bardata come un soldato della S.W.A.T, col berretto calato sulla tesa. Non porta i tacchi a spillo, non scuote le chiome. Non che ci sia nulla di male, ma di donne che scuotono le chiome e si spogliano, nei film di azione, ne abbiamo viste pure troppe.
Il risultato è un film spettacolare, che piace perchĂ© vuole piacere e che, non esiste altro termine, ci perdonerete, gasa. Gasa la sequenza a Praga, gasa il finale, gasa il riferimento incredibilmente furbo a Barbie, film in uscita nel 2023 che vedrĂ Ryan Gosling nel ruolo di Ken e che è discussissimo sui social. Gasa e basta. Se vi piacciono i film d’azione assurdi e che non si prendono sul serio, versatevi una bevanda ghiacciata e guardate The gray man.