The Perfect Couple: un nuovo omicidio nelll’alta società nella miniserie Netflix

The Perfect Couple è la miniserie disponibile da giovedì 5 settembre su Netflix. Tratta dal romanzo di Elin Hilderbrand, diretta da Susanne Bier, vede nel cast Nicole Kidman nei panni di una scrittrice di romanzi gialli di grande successo, sposata con il ricco erede della famiglia Winbury con cui ha tre figli, interpretato da Liev Schrieber. Il secondo, Benji (Billy Howle) si sta per sposare con Amelia (Eve Hewson) una ragazza che sua madre non approva. La mattina delle nozze viene trovato un cadavere sulla spiaggia della loro tenuta e tutto precipita. La costruzione della famiglia e della coppia perfetta quanto riuscirà a reggere?

The Perfect Couple, il thriller da ricchi è sempre una garanzia

Da Desperate Housewives a Big Little Liars, il mystery thriller da ricchi è un genere ben preciso con alcune caratteristiche codificate e che si ripetono. Deve esserci sempre qualche famiglia perfetta piena di segreti (di cuore o d’affari poco importa), le donne sono il motore delle vicende e quasi sempre c’è un’avversaria non ricca, di estrazione popolare, che arriva a rompere l’equilibrio consolidato.

The Perfect Couple rientra in questa struttura e costruisce le sue fortune grazie alla scrittura e alla recitazione dei suoi protagonisti e ai colpi di scena, svelati puntata dopo puntata grazie ai flashback. Queste rivelazioni e ricostruzioni a tratti risultano un po’ forzate proprio perché necessarie da cadenzare nello sviluppo delle puntate, ma quel gioco di allusioni e sospetti sono il sale di questo genere seriale. Senza non esisterebbe.

Colorata, brillante, a tratti divertente nel suo tratteggiare i personaggi, ci mostra tutto quello che i ricchi fanno per mantenere il proprio status. Il vero ricco e potente è in realtà soltanto Tag, cresciuto nella ricchezza, consapevole del proprio status. Per tutti gli altri, Greer (Kidman) compresa, è tutto un inseguire e un cercare di mantenere l’apparente perfezione per non rovinare l’immagine che necessariamente la sua famiglia deve avere. Abby (Dakota Fanning) in questo è la nuora ideale. Sposata con il primogenito, lo strafottente Tom (Jack Reynor) Abby si prodiga per mantenere la sua immagine perfetta consapevole di dover stare ai margini e non entrare troppo nelle dinamiche della famiglia. Inquietante il personaggio di Goosia, la cameriera che ha una venerazione per il suo “padrone” e in generale per i ricchi che devono essere diversi da loro lavoratori.

The Perfect Couple è però fin troppo “perfetta”, cerca di rispettare tutti i canoni del genere dalla costruzione dei vari personaggi alla messa in scena. Un lavoro ben fatto cui manca quel guizzo di profondità, di imperfezione capace di farla passare da prime time soap divertente e piacevole a serie d’autore. Le manca HBO. Voto 7 Riccardo Cristilli 

Uno schema che funziona e la Kidman che è sempre una certezza

Da Big Little Lies a The Undoing, da Nine Perfect Strangers a Lioness, da Expats a The Perfect Couple, se mi fermo a riflettere ho apprezzato (in alcuni casi adorato) tutte le serie con Nicole Kidman come protagonista, nonché, ça va sans dire, la sua performance in ognuna di queste. Certo, il ruolo dell’americana ricca, austera, indecifrabile e algida le calza sempre a pennello, ma lei ha quella bravura innata di non sembrare uguale in ogni storia, nonostante il personaggio che ogni volta le viene affibbiato.

In The Perfect Couple, per esempio, complice la pettinatura e un accento volutamente marcato rispetto ad altre volte, è il motore di tutta la serie e ne tiene le redini senza fatica, circondata da un cast di tutto rispetto, con un sempre ottimo Schrieber a farle da spalla (per carità, non guardatela in italiano però che il suo doppiatore è Pino Insegno!) e il resto dei membri scelti per interpretare figli e parenti dei Winbury (ho preferito la Fanning qui piuttosto che in Ripley).

Gli episodi di The Perfect Couple volano via in un attimo: sono ben scritti e ben diretti, hanno la classica struttura narrativa del genere che personalmente trovo funzioni sempre, svolgono perfettamente il loro dovere e si guardano con estremo piacere.
La serie è un ottimo thriller da fine estate: veloce, affascinante, con colpi di scena mirati e ben studiati, una location da sogno e un mistero da risolvere. Nulla di memorabile magari alla lunga, ma un ottimo intrattenimento per chi è appassionato di storie di omicidi, segreti, bugie e tradimenti nell’alta società. Un po’ The Undoing appunto, un po’ Big Little Lies, con un pizzico di The White Lotus: tre titoli che sono una garanzia e dovrebbero avervi già convinto a vedere questa serie.
Voto 7 Giorgia Di Stefano