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The Recruit e The Night Aagent, due modi di vivere l’action (e le seconde stagioni)

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L’intrattenimento action è buono per tutte le stagioni. Non a caso ogni piattaforma ha almeno una serie tv action di riferimento. Netflix nel giro di una settimana ha rilasciato le seconde stagioni di due serie action molto amate The Night Agent e The Recruit, spostandoci su Prime Video a febbraio arriva Reacher, ad aprile su Sky torna Gangs of London, anche Apple TV+ si è fatta la sua con Prime Target.

Ma ogni serie tv action ha le sue caratteristiche e le proprie sfumature che la rendono unica rispetto all’altra. Anche per questo far uscire a distanza di una settimana The Night Agent e The Recruit non è un errore da parte del gran bazar dell’intrattenimento che è Netflix. Durante la presentazione delle novità del 2025 che si è svolto tra Los Angeles e Roma, tra i titoli internazionali e quelli italiani, sia Bela Bajaria responsabile dei contenuti internazionali, che la nostra Tinny Andreatta hanno ripetuto il mantra “non sapete quello che vi aspetta” per sottolineare la ricchezza e la profondità di una piattaforma che racchiude tutte le tv in un unico spazio.

Saltare da un contenuto all’altro di Netflix è come fare zapping tra i canali trovi la fiction di Rai 1 con la serie d’autore alla Sky/HBO, il titolo giovane e quello impegnato. Di tutto e per tutti, questo è l’obiettivo dichiarato di Netflix e lo persegue anche diversificando all’interno dello stesso genere.

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The Night Agent e The Recruit sono due facce della stessa medaglia action ma hanno affrontato il genere e soprattutto le seconde stagioni in due modi diversi, generando così risultati diversi. Night Agent ha provato a crescere, evolversi, a maturare ma perdendo freschezza, la seconda ha cercato la continuità e uno stile leggero, un po’ da action vintage anni ’90 (i voti a entrambe nelle nostre pagelle).

The Night Agent 2, perché non convince

The Night Agent 2
The Night Agent 2Cr. Christopher Saunders/Netflix © 2024
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La seconda stagione di The Night Agent non funziona perché si normalizza incartandosi su personaggi e storyline che si intrecciano con fatica. La ricerca di una complessità non necessaria (e non richiesta) rende il racconto poco fluido e tutti i personaggi risultano talmente finti e di plastica da risultare poco empatici e in grado di appassionare il pubblico. La storia tra Rose e Peter non ha un’evoluzione e soprattutto appare come l’elemento romantico da inserire obbligatoriamente, ma la presenza di Rose appare non necessaria.

La nuova responsabile di Peter ha delle espressioni talmente innaturali da risultare sempre in posa, come se stesse mantenendo una maschera. Complessivamente la serie intrattiene gli amanti dell’action ma l’eccessiva lunghezza e una struttura di puntata poco armonica, rende faticosa la visione. Sicuramente la prima stagione poteva contare sulla novità del protagonista, del legame con le vicende del padre, su degli agenti che non si erano visti prima. Tutte cose non replicabili e che hanno reso la serie troppo convenzionale e poco fresca.

The Recruit, l’entusiasmo dei giovani

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The Recruit
Seo Ji Hyung/Netflix © 2024

Dopo 25 mesi dalla prima stagione (infatti ricordarsi qualcosa era impossibile) le sei puntate di The Recruit 2 sono una ventata di aria fresca. Veloci, ritmate, divertenti e con tanta azione al punto giusto e nei momenti giusti. I personaggi hanno tutti una loro umanità, hanno quel cuore che manca ai “colleghi” di The Night Agent.

L’abilità di Alexi Hawley che arriva da Castle e The Rookie è stata quella di realizzare una stagione che assomiglia a un arricchito arco di puntate di un procedurale. Quindi la nuova missione si innesta sulla precedente dando un forte senso di continuità alla storia.

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Grande merito va poi a Noah Centineo, perfetto nel ruolo di questo avvocato della CIA combina guai da cui tutti vorrebbero stare lontani perché è una calamita di problemi, ma cui nessuno riesce a dire di no. Pur interpretando lo stereotipo dell’uomo qualunque cui riesce tutto, ottiene risultati facendo tutto nel modo più sbagliato e facendo così divertire il pubblico grazie ai suoi metodi improbabili. Con The Recruit ci si diverte e la serie scappa via che è un piacere.

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