The Residence ha il grande merito di aver fatto conoscere al pubblico il personaggio di Cordelia Cupp, valorizzata dal talento folle di Uzo Aduba (già scoperto con Crazy Eyes di Orange is the New Black). La folle e geniale detective consulente della polizia di Washington è il valore aggiunto di The Residence e potenzialmente anche l’appiglio per far andare avanti la serie tv di Netflix, anche alla luce del fatto che sarà proposta come comedy e non come miniserie, ai prossimi Emmy Awards.
La serie in 8 episodi (di cui sette ci sono stati dati in anteprima) si inserisce nel filone delle commedie-gialle che sta diventando sempre più di moda, ma è più vicina al gusto surreale e un po’ esagerato di Afterparty di Apple TV+ che a quello più elegante e sofisticato di Only Murders in the Building. Alla fine sembra un po’ quello che sarebbe potuto essere Morte e altri dettagli e che invece non è stata, puntando troppo sulla fedeltà al giallo classico che sulla follia comica.
The Residence fa sorridere e in alcuni momenti anche ridere di gusto con i suoi personaggi costantemente sopra le righe che popolano una Casa Bianca decisamente più “woke” (giusto per citare un termine molto odiato ultimamente) rispetto all’attuale tra un Presidente omosessuale con tanto di First Gentleman, al guru per il benessere che stravolge le abitudini dello staff che vive alla Casa Bianca.
Proprio i personaggi surreali dalla cameriera ubriaca, alla suocera alcolizzata e il fratello del Presidente ci ricordano che siamo davanti a un giallo ma da non prendere troppo sul serio. E qui rientra sempre il dubbio sul pubblico di riferimento di questi prodotti: gli amanti delle commedie o quelli del giallo? Il mondo di Shondaland è ben presente ci sono diversi elementi nella costruzione delle puntate che ricordano Scandal, For the People e in parte anche How To Get Away with Murder, soprattutto nel montaggio frenetico che unisce flashback e presente.

The Residence, gli aspetti positivi
Gli aspetti positivi di The Residence sono tutti legati ai personaggi, ben scritti, ben strutturati con una profondità e un buon equilibrio tra il comico e la parte più seria e seriosa. Tutti recitano un tono sopra rispetto a quello che farebbero se fossero in un giallo classico. I momenti migliori della serie sono sicuramente quelli legati alle interazioni più sorprendenti tra i personaggi, così come la vera Kyle Minogue e l’ossessione per il finto Hugh Jackman.
Gli elementi negativi
La lunghezza delle puntate è probabilmente uno tra gli aspetti maggiormente negativi di questa serie. La durata di 50 minuti, in alcuni casi anche di 60 minuti e oltre è sicuramente eccessiva per un prodotto che avrebbe beneficiato di un formato più da comedy, anche da comedy moderna sui 30 minuti. Il montaggio frenetico in alcuni momenti risulta caotico e il continuo rimando a scene e immagini già viste risulta gravoso, non si capisce se questi recap continui siano una scelta narrativa o una necessità per cercare di recuperare uno spettatore distratto. Alcuni elementi sarebbero potuti essere asciugati per rendere più agevole la visione.
In conclusione
The Residence è un piacevole intrattenimento, veloce, dinamico, divertente, che lancia nell’Olimpo della serialità il personaggio di Cordelia Cupp. Una serie che funziona al meglio quando si concentra sulle assurdità dei suoi personaggi.
Summary
The Residence è un divertente giallo con una protagonista già diventata indimenticabile, che funziona meglio sul lato comico e umano, ma ha puntate troppo lunghe e un eccesso di riassunti e ricordi quasi a voler recuperare il pubblico distratto
Voto:
7/10