Rai 1 sospende The Resident, Canale 5 sposta Manifest in seconda serata: il flop di una programmazione sbagliata
Notoriamente le seconde stagioni di una serie tv nascondono complicazioni, bisogna cercare di mantenere viva l’attenzione del pubblico cercando di ampliare le storie dei vari personaggi oltre l’idea da cui tutto era partito. Nella tv italiana post-pandemia in cui mesi di repliche hanno portato a un allontanamento dal flusso televisivo di una certa tipologia di pubblico, più smart, più attento alla contemporaneità, che ha “scoperto” come ci sono tanti modi diversi di gustare la tv.
Così difficilmente aspetta le 21:30 o le 21:45 per vedersi 3 o addirittura 4 episodi di una serie tv inframezzati di pubblicità. Perchè scegliere quello se senza pubblicità, nello stesso tempo posso vederne di più? E così Rai 1 dopo una sola serata ha eliminato The Resident (probabilmente come segnala antoniogenna.com spostato su Rai 2 da gennaio) dopo 3 episodi che non hanno raggiunto un numero di spettatori adatto per la tv generalista fermandosi sotto 1,5 milioni. Da martedì 21 luglio ecco arrivare l’ennesima e confortevole replica di una fiction Rai, in questo caso Sorelle, che il pubblico over 55 addormentato da Techetechetè può gustarsi senza farsi troppe domande.
E che dire di Canale 5 che dopo aver resistito per qualche settimana ha visto crollare Manifest alla soglia del milione di spettatori dopo una maratona di 4 episodi (e centinaia di pubblicità) a caccia di un punto di share in più, decidendo così di spostarla in seconda serata dopo le 23 mettendo in prima serata i film tv di Inga Lindstrom che impazzano su ogni canale Mediaset a tutte le ore del giorno. E meno male che sono tanti. Update: Manifest spunta anche nella terza serata di mercoledì 22 luglio quindi gli episodi 2×08-09 mercoledì 22 dalle 00:30 (dopo Come Sorelle) e 2×10-11 venerdì 24 alle 23:05 (per fortuna c’è Mediaset Play).
Due serie diverse, accomunate da uno stesso destino per colpa della miopia di una tv italiana che ha perso ogni senso della misura riguardo agli orari, alle durate dei programmi solo per poter il giorno dopo dire “ho vinto!”. E’ impensabile chiedere a uno spettatore di seguire 3-4 episodi a settimana finendo a mezzanotte inoltrata. Certo c’è sempre lo streaming per recuperare. Ma forse sarebbe meglio a quel punto mettere direttamente tutti gli episodi in prima visione gratuita in streaming su Mediaset Play e Rai Play evitando il passaggio su Rai 1 o Canale 5. Forse è arrivato il momento di togliere da Rai 1 e Canale 5 le serie tv americane in prima serata. Meglio usare Rai 2, Rai 4 e Rai Premium a seconda del genere o Italia 1, 20 e La5. Il passaggio su Rai 1 o Canale 5 non nobilita una serie, anzi la danneggia, basti pensare a Station 19 che ha episodi ballerini a notte fonda nemmeno fosse un porn0.
Dov’è in tutto questo il rispetto per lo spettatore? Non tanto per la quota che sta su Rai 1 a prescindere da quello che vi è in onda, ma per chi le serie tv le guarda e magari non può permettersi un abbonamento pay o in streaming. La serialità non è di certo un bene primario da garantire a tutti, ma il rispetto di chi guarda forse dovrebbe esserlo.
Non cadete nell’errore di pensare che il flop sia nel contenuto, le due serie non sono capolavori, ma onesti mestieranti della tv. The Resident negli USA si prepara alla quarta stagione, (in Italia la terza è stata già trasmessa da Fox), è un medical drama con i soliti casi di puntata, le storie d’amore, i racconti quotidiani ma capace anche di riflettere sul sistema sanitario americano, sulle differenze di chi può permettersi tutto e chi nulla. Manifest (anche qui la seconda stagione è già stata trasmessa da Premium e Infinity e una terza è in arrivo in autunno) è un prodotto d’intrattenimento, un mystery drama che potrebbe incuriosire certo senza dover arrivare a mezzanotte.
Il flop è nella programmazione. Il flop è pensare che il fan di una serie debba aspettare la fine delle papere o dei filmati in bianco e nero. Il flop è nel trasportare il binge watching su Rai 1 o Canale 5 con la pubblicità. Pensare che non si possa fare un episodio di una serie e poi di un’altra, proponendo contenuti diversi, magari facendo meno share ma avendo più spettatori. Chissà. Chi può dirlo se il rifiuto non sia per la serie ma per la modalità di trasmissione.
E allora lunga vita a film e fiction su Rai 1 e Canale 5 anche nell’estate tv. Le serie tv le troviamo altrove.