The Rising su Sky e NOW il giallo soprannaturale nella campagna inglese
The Rising Caccia al Mio Assassino è una nuova serie tv inglese prima in-house di Sky Studios (quindi realizzata internamente senza altri produttori) adattamento di un format belga del 2017 dal titolo Beau Sejour che ha avuto due stagioni ma in modalità antologica (quindi in ciascuna un morto e protagonisti diversi).
Tutti gli 8 episodi da circa 40/45 minuti sono disponibili dal 15 luglio 2022 su Sky On Demand e NOW in streaming e in modalità maratona dalle 21:15 su Sky Atlantic. Insomma un bel binge-watching trascinati dalla volontà di capire chi ha ucciso Neve Kelley. Una domanda che si fa la stessa Neve che si risveglia nel lago e scopre di esser stata uccisa e gettata in acqua. Un tocco soprannaturale che rende il thriller ancora più intimo e personale rispetto al solito.
La trama
Siamo nella provincia inglese (la serie è stata girata nei pressi di Manchester), piccoli centri in cui tutti si conoscono, tutti sono imparentati o quanto meno amici. Questo è lo scenario di The Rising – Caccia al mio assassino. Dopo una notte di festa a seguito di una gara di motocross, Neve scompare o meglio per gli altri scompare. Perchè lei si risveglia nel lago accorgendosi ben presto di essere morta. Grazie all’aiuto di qualcuno che riesce a vederla Neve decide di non arrendersi e di assicurare a tutti i costi alla giustizia il colpevole del suo omicidio. La forza e la tenacia di Neve contageranno anche gli altri e permetterà di far emergere alcuni segreti del passato degli abitanti del paese.
The Rising la recensione
Il classico “giallo” whodunit in cui la tensione è tutta tesa alla ricerca del colpevole dell’omicidio prende una deriva soprannaturale quando è la morta a dare la caccia al proprio assassinio. Se l’idea non è originale e non solo per la presenza di un precedente format belga, la serie scritta da Pete McTighe, Roanne Bardsley e Charlene James riesce a trovare una propria strada. Come spesso capita, guardando questa o altre miniserie simili, l’impressione che il soggetto di un episodio di una puntata di una serie venga espanso per durare 7/8 ore, è molto forte. In fondo basta ampliare le dinamiche e le reazioni personali, allungare i momenti di raccordo e inserire finte piste per allungare la storia.
L’obiettivo è riuscire a farlo mantenendo un certo equilibrio nella serie e costruendo una storia piacevole da guardare. The Rising ci riesce e il risultato è una riflessione molto forte e contemporanea sullo stato dei rapporti tra le persone, sulle verità nascoste, sugli obiettivi individuali che muovono il nostro agire. Lontani dalla grande città, la vita nella periferia è spesso fin troppo uguale, i rapporti nascono, crescono e finiscono per macerarsi nell’abitudine. Chi mostra una forma di insofferenza verso il quotidiano, finisce per diventare una sorta di otusider. Tutto questo riesce a emergere grazie alla tenacia di Neve, morta a 19 anni e con tutta la voglia di urlare per la vita che non avrà più.
Oltre agli aspetti soprannaturali e thriller sono proprio le dinamiche interpersonali il motore della serie tv, quella voglia di riflettere, ancora una volta, sulla vita dei ragazzi e degli adulti, sul senso profondo dell’esistenza. In alcuni momenti prevale una linea più adolescenziale, salvata dall’animo britannico che permette di trovare un equilibrio e dona una certa forma di spietatezza ai personaggi che altrimenti non avrebbero. The Rising cede a quella voglia di spingere lo spettatore a credere in una svolta improvvisa anche mutando improvvisamente l’atteggiamento del personaggio, dando un senso di artificiosità non necessario. Piccoli difetti per un prodotto ampiamente godibile.
Il cast
- Clara Rugaard è Neve Kelly
- Nicholas Gleaves è William Wyatt
- William Ash è Michael Wyatt
- Matthew McNulty è Tom Rees
- Rebecca Root è DS Diana Aird
- Emily Taaffe è Maria Kelly
- Alex Lanipekun è Daniel Sands
- Ann Ogbomo è Christine Wyatt
- Nenda Neururer è Alex Wyatt
- Robyn Cara è Katie Sands
- Solly McLeod è Joseph Wyatt
- Cameron Howitt è Max Sands