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The Substance: l’orrore assoluto di avere un corpo — La recensione

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Negli ultimi anni l’espressione ‘body horror’ sta vedendo una certa inflazione, venendo scomodata sullo schermo appare qualcosa di leggermente più cruento del canonico proiettile o accoltellamento. Ecco allora che arriva Coralie Fargeat, a ricordarci che no, il body horror vero è tutta un’altra storia: anche se qui in Italia dovremo aspettare ancora un po’ per vederlo (esce il 30 ottobre, distribuito da I wonder pictures), il suo secondo lungometraggio The Substance è al centro di un vortice di discussioni online e offline. È solo hype, o abbiamo tra le mani un futuro film di culto?

The Substance: voi cosa fareste per essere perfetti?

Elisabeth Sparkle era una star di Hollywood ormai ridotta a condurre i programmi di aerobica alla tv, e il network vuole rimpiazzarla anche da quello. Ormai è alle soglie dei cinquanta, e il pubblico cerca un volto più giovane: Los Angeles è un frullatore, e vuole sempre carne fresca. A toglierla d’impaccio arriva la Sostanza, un farmaco miracoloso (o infernale?) che le promette di attivare un’altra versione di sé: giovane, sexy, migliore. E così nasce Sue, alter ego di Elisabeth che inizia a riprendersi tutto quello che il tempo le ha tolto: il programma tv, il sex appeal, l’attenzione del mondo. Il trattamento con la Sostanza però richiede che Elisabeth e Sue si alternino una settimana a testa, senza eccezioni e senza ritardi, perché tutto proceda senza imprevisti. Un compito apparentemente facile, finché le due metà non entrano in competizione…

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Body talk

The Substance non si risparmia e non perdona: affronta il tema del corpo senza mezzi termini, senza ammorbidirne le implicazioni più macabre e senza pietà per nessun segmento della popolazione. Il suo sguardo è allo stesso tempo profondamente personale e brillantemente sociale, e la cinematografia tiene botta. Lo sguardo della telecamera è chirurgico: guarda i corpi delle protagoniste in un modo che ci lascia avvertire il desiderio del mondo che le circonda, senza mai farne parte.

Orrore overdrive

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Come dovrebbe essere chiaro dal paragrafo precedente, penso che The Substance sia un ottimo film: ricco di sfumature nell’esplorazione tematica (ci penserete per giorni) bello da vedere, ritmato da dio. The Substance è anche, però, un’esperienza incredibilmente sgradevole: erano anni che ero così fisicamente a disagio mentre guardavo un film, e, fra risatine nervose, smorfie e gente che si copriva gli occhi, il resto della sala era in condizioni simili. Ma se avete un corpo, forse vale la pena di prendere coraggio e andare al cinema.

Il cast

Demi Moore è Elisbeth Sparkle, personalità televisiva la cui stella è in declino, mentre Margaret Qualley è Sue, suo alter-ego dopo aver preso la Sostanza. Dennis Quaid è Harvey, viscido e venale direttore del network, mentre Yann Bean è la misteriosa voce al telefono che guida Elisabeth nell’uso della Sostanza. 

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La recensione

The Substance è un ottimo film: ricco di sfumature nell’esplorazione tematica bello da vedere, ritmato da dio. Attenzione, però: qui il body horror fa sul serio. Poi non dite che non ve l’abbiamo detto.

Voto:

8.5/10
8.5/10
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