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The Union: Una whalbergata un po’ fiacca – La recensione

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Nella vita tre cose sono certe: la morte, le tasse e il fatto che prima o poi spunterà un nuovo film di Mark Whalberg su Netflix. La pellicola vede l’attore di Boston come produttore esecutivo, affida la regia al suo collaboratore storico Julian Farino e sbarca su Netflix il 16 agosto: si merita un posto da sfidante al titolo di film più caldo dell’estate?

The Union: Un classico film di spie

La vita di Mike non è esotica o mirabolante, ma non è niente male: vive a Paterson, New Jersey, la città dove è cresciuto e che ama troppo per volerla lasciare, dove lavora come operaio di manutenzione ponti. Stessa casa di sempre (dove vive con la madre, che è una complice e una migliore amica), stessi amici, stesso bar, stessa fama di sciupafemmine: un’esistenza familiare ma cucita su misura per lui. Almeno finché non ricompare Rox, una vecchia fiamma del liceo di cui si sono perse le tracce per vent’anni. Rox fa parte della Union, un’organizzazione di spie molto particolare che predilige tipi pratici. Tipi pratici come Mike: a causa di una fuga di informazioni, i nemici della Union conoscono l’identità di ogni loro agente.

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Per la delicata missione sotto copertura per recuperare i dati l’organizzazione ha quindi bisogno di un volto nuovo, qualcuno senza legami con l’intelligence: un signor nessuno. Mike si trova quindi lanciato in un addestramento lampo e poi, senza passare dal via, in una vita di azione e intrighi che non potrebbe essere più diversa dalla sua esistenza a Paterson…

Spie scariche 

The Union fa tutto quello che dovrebbe fare un film di spie: ha gli inseguimenti e i momenti di dubbio, il montaggio dell’addestramento e il colpo di scena finale, le scazzottate, i tradimenti, le città europee da sogno, la base hi-tech e i macguffin. Gli ingredienti ci sono tutti, ma la combinazione finale non ha brio. Non è tanto una questione di mancanza di originalità (siamo chiari: The Union è fortemente formulaico, ma questo non sarebbe un ostacolo) quanto di carenza di entusiasmo. Il film sa cosa fare e spunta le voci dalla lista con l’energia di un undicenne costretto a rimanere a casa a fare i compiti delle vacanze

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The Union è un film da sottofondo

Insomma, the Union non è esattamente un buon motivo per tapparsi in casa in queste belle giornate di metà agosto. Cercando di guardare il lato positivo, è un film che funziona bene come sottofondo, da mettere su mente prepariamo una spaghettata con gli amici o ci facciamo belli per una serata fuori: la trama rimane chiara anche se non ci si presta attenzione tutto il tempo, gli inseguimenti catturano l’occhio e, sebbene non sia un film brillante, assolutamente non è mai offensivo.

Il cast 

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Mark Wahlberg è Mike, un operaio edile del New Jersey soddisfatto della sua vita tranquilla che viene trascinato in un mondo di segreti e adrenalina. Halle Berry è Rox Hall, fidanzata del liceo di Mike che ha lasciato il Jersey alla ricerca di qualcosa di più. J. K. Simmons è Tom Brennan, il burbero e determinato leader della Union, mentre Mike Colter è Nick Faraday, un agente d’élite legato a Rox ucciso nel corso di una missione di vitale importanza. Nel cast anche Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jessica De Gouw, Alice Lee e Jackie Earle Haley.

La recensione

The Union non è esattamente un buon motivo per tapparsi in casa in queste belle giornate di metà agosto ma, cercando di guardare il lato positivo, è un film che funziona molto bene come sottofondo.

Voto:

5/10
5/10
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