Aubrey Plaza, Theo James, Michael Imperioli, Beatrice Grannò, Sabrina Impacciatore. The White Lotus 2 si conferma una serie per attori/attrici
Si può perfezionare un capolavoro? Mike White dimostra che è possibile regalandoci una seconda stagione di The White Lotus superiore alla precedente. Le prime 5 puntate su 7 che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima, ricalcano la formula vincente della stagione precedente con al centro le storie degli ospiti e dello staff di un resort extra-lusso. La location è da sogno. La serie tv HBO porta nel mondo una Sicilia da cartolina che sicuramente farà felice l’ente turismo della Regione che probabilmente nei prossimi mesi vedrà aumentare i turisti americani.
Sgombriamo subito il campo dalle classiche obiezioni che si potrebbero alzare dopo la visione della serie: The White Lotus 2 è un prodotto per americani benestanti, descrive un’Italia da sogno, in cui trascorrere vacanze bellissime. Gli episodi sono pieni di canzoni italiane del passato, c’è tanto De Andrè, c’è quella sonorità per cui siamo famosi nel mondo. Sarebbe stato anche superficiale chiedere una maggiore modernità. Gli americani ricchi, bianchi che hanno HBO vogliono sognare un viaggio in Italia, magari programmarlo e The White Lotus li aiuta a far quello. Distruggendo, al tempo stesso, le fondamenta del loro privilegio.
Si parla tanto italiano in The White Lotus 2 (immaginiamo quanto fossero contenti i poveri responsabili del doppiaggio) è quindi una serie che va vista in lingua originale. I personaggi italiani come Valentina la direttrice interpretata da Sabrina Impacciatore, l’aspirante cantante Mia (Beatrice Grannò), Lucia (Simona Tabasco) hanno le proprie storylines, non sono figurine sullo sfondo ma parte integrante della serie.
Evviva le serie tv scritte bene
Mike White ha l’abilità unica di scrivere personaggi perfettamente coerenti con l’obiettivo narrativo che si è prefisso. Uomini e donne veri, vivi, che impari a conoscere con poche battute anche se non li avevi visti prima. E la presenza di Jennifer Coolidge finisce per essere la ciliegina di un cast di altissimo livello. La sua Tanya McQuoid è il ritratto indelebile della ricca americana che vuole solo godersi le bellezze del posto in cui si trova, volendo trascorrere una giornata da italiana girando in vespa e cercando di replicare le movenze di Monica Vitti (“chi sono?” chiede a Valentina “Peppa Pig” la gela la direttrice italiana) ma finendo per non riuscire mai a godersi nulla. Almeno fino all’arrivo della “banda di gay inglesi” guidata da Tom Hollander.
Immaginare un cast più azzeccato di quello della seconda stagione di The White Lotus è un complesso esercizio di immaginazione. Aubrey Plaza dona quel pizzico di follia alla sua Harper sposata con Ethan che da poco ha raggiunto successo professionale ed economico. La coppia trascorre le vacanze con Cameron (Theo James) e Daphne (Meghann Fahy), sfacciatamente ricchi, superficiali fino all’estremo, l’esatto opposto di Ethan e Harper, intellettualoidi impegnati con il peso del mondo sulle spalle. Theo James, di cui da quando è uscito il primo episodio circola la scena di nudo trafugato sullo sfondo, ha quell’aria da affascinante seduttore, che fa crollare uomini e donne. Mike White ci delinea i loro pregi e difetti, senza emettere giudizi ma affrescando scene tipiche per farci riflettere con il sorriso. L’obiettivo di The White Lotus.
The White Lotus 2 e l’ossessione per il sess0
Il sess0 è l’elemento centrale di The White Lotus 2. Il sess0 usato come strumento per ottenere altro, quello goduto, quello ricercato, quello pagato. Il sess0 come ossessione come per Dominic Di Grasso (Micahel Imperioli) in vacanza con il padre (uno straordinario F. Murray Abraham) e il figlio Albie (Adam DiMarco), dopo che la moglie ha scoperto le sue varie scappatelle. Albie è tenero, gentile, educato, fin troppo rispettoso, emblema di quella Gen Z impegnata e politicamente corretta. Quello che dovrebbe cercare Portia, l’assistente di Tanya, che finisce sempre con i classici bad boys.
In tutta questa profonda analisi dell’umanità contemporanea ci si finisce per dimenticare che la prima puntata si era aperta con dei cadaveri che emergevano dal mare. Ecco, pur senza sapere quale direzione prenderà questa vicenda, vedendo le prime 5 puntate è sicuramente un aspetto di cui si poteva fare a meno. The White Lotus non è un thriller (nè aspira a esserlo), quanto una commedia della vita di un gruppo di personaggi specifico, di una realtà ben delineata senza cercare di voler raccontare tutti.
Il personaggio meno riuscito (e non per colpa di Sabrina Impacciatore) è Valentina, quasi a compensare la forte presenza nella prima stagione di Armond di Murray Bartlett. Una piccola macchia su una sceneggiatura, su una serie impeccabile. L’appuntamento con 1 episodio a settimana a 8 giorni dagli USA è su Sky Atlantic, on demand e NOW in streaming.