Dieci anni fa HBO stravolgeva il mondo della serialità con l’arrivo di True Detective, scritta da Nic Pizzolatto e diretta da Cary Fukunaga. Finita l’epoca d’oro della lunga serialità, mentre iniziava il declino della tv generalista che incapace di comprendere i nuovi parametri, cancellava serie a ripetizione lasciando attoniti e senza finali i fan, il pubblico scopriva il fascino delle miniserie. Opere autoconclusive in cui in poche puntate potevano trovare tutto, compreso il finale.
Gli attori importanti capivano di poter vincere premi e ottenere riconoscimenti con un impegno minimo e con prodotti di qualità. True Detective ha un po’ dato il via all’epoca d’oro della miniserie con produzioni di qualità, storie potenti, e il coinvolgimento di nomi altisonanti attratti da premi, fama e popolarità aggiuntiva. Ma anche da storie sempre interessanti.
L’asticella della prima stagione di True Detective fu talmente alta, tra poetica e misticismo, che la seconda stagione cercando una strada diversa, più vicina al poliziesco e meno manieristica, finì per non essere apprezzata da critica e fan. Nonostante avesse un pianto decisamente più adatto alla serialità rispetto alla prima stagione. Scottato da quel “fallimento” con la scusa di trovare la storia giusta, Nic Pizzolatto ha aspettato 4 anni prima di dar vita alla terza stagione e capito quello che non era piaciuto della seconda, è tornato alle atmosfere più mistiche e filosofiche con il terzo capitolo con Mahershala Ali protagonista.
A quel punto l’antologia di True Detective si è interrotta. HBO sapeva di aver tra le mani un contenitore da poter ritirar fuori appena possibile ma mancava la storia giusta. Finchè non si è presentata l’occasione della storia creata da Issa Lopez ed è nata l’idea di non lanciarla come miniserie indipendente ma di inserirla sotto il cappello di True Detective dandole il sottotitolo Night Country a voler rimarcare una forma di indipendenza.
E grazie a questa brillante idea l’antologia True Detective è rinata con sei episodi scritti e diretti da chi la prima stagione di True Detective l’ha divorata, introiettata e usata come ispirazione per creare qualcosa di nuovo. Issa Lopez con True Detective Night Country omaggia la prima stagione dell’antologia, con riferimenti marchiati e sottolineati anche da HBO nella sua promozione online della serie. Necessità utili a dare il contentino ai nostalgici a chi è sempre alla ricerca del passato e guarda con difficoltà mista a diffidenza alle novità, ma al tempo stesso non forzati. Non c’è una ricerca imitativa in True Detective Night Country quanto la consapevolezza di un’autrice che ha studiato le caratteristiche del passato per trovare una propria identità e per adattare la storia alle esigenze del presente.
La scelta della location è stata fondamentale. Il misticismo mitico e religioso che accompagna l’inverno artico era così naturale da permettere alla serie di sfruttarlo senza risultare forzato. Il buio esterno è perfettamente allineato con la notte che accompagna l’animo dei suoi protagonisti. La serie calca la mano sul senso di identità e comunità degli indigeni, delle comunità che vivono quei territori. I bianchi, chi non ha queste radici è solo nel buio delle giornate che si susseguono, solo nella comunità, nella solidarietà c’è la luce.
La misteriosa morte di un gruppo di scienziati che stava compiendo qualche misterioso esperimento è il caso al centro delle puntate, ma la miniserie si concentra principalmente sulle vite dei suoi protagonisti, alle prese con ferite profonde del loro animo che risalgono al passato e riflettono il presente. La miniserie tocca anche temi ambientali, legati alla gestione del territorio, alla società in cui viviamo.
Mirabolanti le due protagoniste. Jodie Foster regala l’interpretazione perfetta con la sua Liz Denvers una donna senza filtri, diretta, decisa, che non guarda in faccia a nessuno e sa quanto è dura per le donne mantenere il ruolo ottenuto a fatica. Una donna che ha conosciuto la felicità e l’ha persa, che vive le ombre ma cerca di allontanarle. Spiazzante quando continua a dire al suo interlocutore “domanda sbagliata” per spingerlo a ragionare meglio. Accanto a lei Kali Reis è l’agente Navarro, che ha perso le sue radici non trovando un’altra comunità in cui far parte. Un’anima persa travolta dal buio e circondata dalle ombre. True Detective Night Country apre alla grande questo 2024 e sarà dominatrice nella prossima awards season.
True Detective Night Country
L’antologia True Detective è rinata con sei episodi scritti e diretti da chi la prima stagione di True Detective l’ha divorata, introiettata e usata come ispirazione per creare qualcosa di nuovo. La scelta della location è stata fondamentale. Il misticismo mitico e religioso che accompagna l’inverno artico era così naturale da permettere alla serie di sfruttarlo senza risultare forzato. Il buio esterno è perfettamente allineato con la notte che accompagna l’animo dei suoi protagonisti.
Voto:
8/10