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Uglies: il distopico young adult che purtroppo manca il segno — La recensione

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Lo young adult distopico è ormai un genere del passato: dai tempi gloriosi di Hunger Games e quelli molto meno gloriosi di Divergent è infatti passato più di un decennio. A rispolverare questa vibe fatta di neon e CGI un po’ dubbia è il regista veterano McG, che adatta il primo volume della trilogia di bestseller di Scott Westerfeld per Netflix. Basterà il potere di una delle star del momento a trainare il film nella top ten e darci speranze per un secondo episodio?

Uglies: un mondo non proprio perfetto 

In un futuro indefinito in cui la scarsità è un ricordo lontano, la società è fatta di Perfetti: esseri umani chirurgicamente resi bellissimi che passano il proprio tempo fra i mille piaceri della Città. Prima della Trasformazione, l’operazione che li rende Perfetti che ha luogo il loro sedicesimo compleanno, gli adolescenti sono chiamati Uglies e confinati in dei dormitori fuori dalla città. Tally è una delle ragazze più ribelli dei dormitori, ma non aspetta altro che il suo compleanno per sottoporsi alla Trasformazione. Una fuga notturna e l’incontro con un vecchio amico però instilleranno in lei il sospetto che i difetti fisici non sono l’unica cosa che viene eliminata nella Trasformazione, e saranno l’inizio di un viaggio verso lo Smoke, una leggendaria comunità nascosta dove non esiste chirurgia e ciascuno è giudicato solo per quello che fa…

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Buoni spunti…

La prima cosa che mi sono chiesto vedendo il prologo di Uglies è stata: perché ora? Perché rispolverare un genere troppo vecchio per essere cool e troppo recente per essere retro, specialmente in un mercato dipendente dai trend come quello dello young adult? Una spiegazione, banalmente, è che il progetto è stato in development hell per più di quindici anni. Un altra, però, è che i temi di una società che bombarda gli adolescenti con l’ossessione di essere attraenti sempre e comunque, dell’uso dilagante delle chirurgia estetica e del vivere la propria adolescenza come una performance costante sono forse più attuali ora che all’uscita originale del libro di Westerfeld.

…ma realizzati così così 

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Il che è un peccato, perché l’esperienza-film di Uglies non regge granché bene. I dialoghi sembrano scritti da un’IA (o se non altro da un focus group) l’ambientazione, premessa a parte, è un po’ formulaica e, più di tutto, la pellicola manca di ritmo. Che dire? Speriamo che l’universalità del suo messaggio sulla ricerca dell’individualità risuoni abbastanza con ragazzi e ragazze da permettere alla serie una seconda chance. 

Il cast 

Joey King è Tally Youngblood, una Ugly dallo spirito ribelle che però non desidera che diventare Perfetta. Brianne Tju e Chase Stokes sono rispettivamente Shay e Peris, amici di Tally con opinioni opposte sulla Trasformazione. Keith Powers è David, figura quasi leggendaria che vive nel misterioso Smoke, mentre Laverne Cox è la Dottoressa Cable, leader politica della città e inventrice della Trasformazione.

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La recensione

I temi sono molto attuali, ma la realizzazione zoppica e manca un po’ di ritmo. Speriamo che l’universalità del suo messaggio sulla ricerca dell’individualità risuoni abbastanza con ragazzi e ragazze da permettere alla serie una seconda chance.

Voto:

5/10
5/10
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