Carlo Verdone a due anni di distanza (circa) dalla prima stagione, ripropone la sua Vita da Carlo ma cambia quasi tutto a partire dalla piattaforma che la ospita. Infatti se la prima stagione era su Prime Video la seconda è passata a Paramount+ (dal 15 settembre le prime 3 puntate su 10) che ha già ordinato anche la terza la cui sceneggiatura è pronta e che inizieranno a girare a novembre come annunciato dallo stesso Carlo Verdone durante la presentazione della serie.
Vita da Carlo 2 una serie “forzata” – La recensione
Costretto dalle circostanze, dagli eventi e da un contratto a fare la serie tv (ma ha assicurato che dopo si torna a fare film come da contratto) Carlo Verdone non nasconde la sua difficoltà nel rapportarsi con la serialità. Un limite fisico denunciato durante la conferenza stampa “è stancante vai sempre di corsa”, ma anche realizzativo che si percepiva guardando la prima stagione e che è confermato con la seconda, dove non ci sono più gli esperti Nicola Guaglianone e Menotti in sede di sceneggiatura. La libertà creativa decantata da Verdone in conferenza stampa, si traduce in una somma di idee accatastate senza avere una consapevolezza di una struttura di puntata, di un equilibrio seriale.
La seconda stagione non ha migliorato quei difetti evidenti della prima, con una gestione che ricordava quei tentativi di sitcom Mediaset anni ’90 con un insieme di sketch costruiti intorno al personaggio principale che sottolinea le scene con espressioni mimiche esagerate e irrealistiche. Anzi li ha accentuati, andando alla ricerca di una risata per strizzare l’occhio a chi è cresciuto con Carlo Verdone. Ecco così le guest star che rimandano al mondo di Carlo, ecco la presenza di quel Fabris bistrattato in Compagni di scuola. Un rimando continuo al passato per conquistare quel pubblico che non si perde un film di Verdone quando passa in tv e che ricerca i suoi sketch sul web.
L’operazione perfetta di Paramount+
L’operazione di Paramount+ è da questo punto di vista perfetta. Portare Carlo Verdone nel suo catalogo, sfruttarne la potenzialità pubblicitaria, vuol dire arrivare a quella fetta di pubblico che guarda la tv e che sulle piattaforme magari ci va per vedere qualcosa che guardano tutti. Paramount+ riporta Vita da Carlo ancor più nel passato, in un buco nero di una tv generalista che non muore (e non morirà) mai. La ricerca della risata passa attraverso una comicità semplice e un po’ vintage, molto legata alle situazioni e poco alla battuta. Sicuramente farà ridere il pubblico cui si rivolge la serie.
Tutto sa un po’ di vecchio, con scene che si potrebbero trovare anche in un film degli anni ’80-’90 senza cambiare una virgola (se non negli arredi e nei look). Non a caso le parti migliori sono quelle che offrono qualcosa di diverso e nuovo, come i giovani Sangiovanni e Ludovica Martino, Max Tortora alle prese con il provino per Fargo 6, come l’idea di realizzare un film intimista (anche se le visioni oniriche in cui paradossalmente ci sono alcune tra le battute meglio riuscite, azzoppano quella storyline). Le parti finiscono per essere tutte poco equilibrate, andando a caccia dello sketch per far ridere e della battuta che potrebbe essere rilanciata sui social.
Le serie tv e il cinema sono due cose diverse, quando lo capiremo?
La serialità offrirà anche maggiore libertà di scrittura visto i tempi dilatati, ma è un prodotto che va preso sul serio e non continuare a considerarlo di Serie B rispetto al cinema, a partire da chi lo fa, ma anche da chi lo racconta, con giornalisti e critici che continuano a parlare di cinema e serie tv in modo indifferente senza aver ancora compreso la profonda differenza tra i due linguaggi. Vita da Carlo 2, per quanto possa essere un prodotto piacevole, leggero, simpatico, ci fa ricordare come con questi prodotti restiamo nel dimenticatoio seriale del mondo.
La recensione è basata sulle prime tre puntate che sono state mandate in anteprima e che sono disponibili dal 15 settembre su Paramount+.
Vita da Carlo 2
Vita da Carlo 2 è un intrattenimento veloce e passeggero, dal forte gusto vintage, che si rivolge a chi ama il mondo di Carlo Verdone e non vuole scostarsi da formule conosciute. Un prodotto che fa tornare indietro la serialità italiana
Voto:
6/10