Zero, la conferenza stampa della nuova serie originale italiana di Netflix disponibile dal 21 aprile 2021
Zero, la nuova produzione originale italiana di Netflix debutterà mercoledì 21 aprile nei paesi in cui è disponibile. La serie si ispira a un romanzo di Antonio Dikele Distefano ed è prodotta da Fabula Pictures e Red Joint Film. Oggi seguiremo la conferenza stampa di presentazione della serie, con gli attori e Ilaria Castiglioni (Manager serie originali italiane di Netflix), Nicola De Angelis (Fabula Pictures) insieme agli autori della serie, tra questi il creatore Menotti.
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La prima stagione di Zero è composta da 8 episodi della durata media di 20 minuti e racconta la storia di un timido ragazzo con uno straordinario superpotere: può diventare invisibile. Non è un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore (qui trovate un trailer e altre info).
Zero, la conferenza stampa in diretta Autore + Cast
12:27 – Virginia Diop (Awa) racconta che ha avuto un ruolo in cui faceva l’immigrata. “Avere la possibilitĂ di non interpretare uno “straniero”, ma raccontare una storia in cui anche un semplice ragazzo italiano di Roma si può ritrovare, è incredibile.”
12:26 – Haroun Fall (Sharif), giĂ lavorava come attore quando ha visto il video di Antonio Dikele Distefano. “In Italia trovavo surreale che ci fossero così poche persone nere in una scuola nazionale per studiare cinema. Quindi per Zero ho pensato: “questo è il momento in cui noi come identitĂ di persone, ci raduniamo per raccontare una storia…”
12:23 – Daniela Scattolin (Sara) “Penso che questo sia uno dei progetti che ho desiderato di piĂą, e ho fatto bene a desiderarlo perchè mi ha cambiato la vita. Per me Zero rappresenta il volerci essere a tutti i costi“.
12:21 – Madior Fall (Inno) racconta che parte da modello, ma ha sempre voluto spostarsi al mondo del cinema, ma non aveva veramente provato prima di Zero. “Girare con i ragazzi è stato incredibile, eravamo famiglia”.
12:20 – Richard Dylan Magon (Momo) racconta che lavorava in fabbrica quando ha deciso di fare il provino, era un anno fuori dalla richiesta ma ha deciso di provarci. Dopo una serie di casting gli è stato confermato il ruolo: “faccio musica da sempre, il cinema è sempre stato una grande passione. Ho sempre avuto il desiderio di poter fare qualcosa del genere, perciò l’opportunitĂ per me è davvero importante e capisco anche l’importanza di essere parte di un progetto così significativo per il nostro Paese.”
12:10 – Beatrice Grannò (Anna) “La serie è giĂ nel futuro, che mette al centro temi comuni come l’amicizia, l’amore, e racconta la comunitĂ e il senso di appartenenze e di come il supporto tra amici possa fare la differenza. Amo questa serie perchè racconta una persona emozionante a prescindere“.
12:00 – Antonio Dikele Distefano racconta cosa spera che accade con zero. Ha spiegato che per lui sarĂ tutto normale quando dopo l’uscita della serie si parlerĂ delle azioni compiute dai personaggi della serie, piuttosto che del loro colore della pelle, e di cosa rappresenta. Giuseppe (Omar nella serie) invece pensa che Zero sia un’opportunitĂ per tutte le seconde generazioni, e che “può dare spazio alle storie che devono essere ancora raccontate, almeno in Italia. Il mondo va molto veloce con il web, la musica, soprattutto i ragazzini. Io ho due fratelli piĂą piccoli, per loro è normale avere un gruppo di amici “mix”, cosa che 10 anni fa non era così.”
11:52 – Sulla pandemia, se ha influenzato la serie, soprattutto la questione di rendere il protagonista un rider, Antonio racconta: “La bicicletta era un modo per far spostare il protagonista per tutta la cittĂ . L’idea era raccontare il mondo reale, a Milano ci sono tantissimi ragazzi rider. Col lockdown la serie è migliorata, noi siamo molto amici e abbiamo avuto piĂą tempo per sistemare alcune cose“.
11:50 – Sull’ispirazione della storia, Antonio Dikele Distefano racconta: “Quando ho iniziato a pensare alla serie mi chiedevo: ma tu pensa a un supereroe nero italiano. In quel periodo guardavo un anime, sono fan, quindi da li ho iniziato a lavorare. Il discorso dell’invisibilità è una metafora…”
11:50 – Sul sentirsi davvero invisibile Giuseppe racconta: “Se devo pensare a questa cosa, penso al periodo adolescenziale, non riuscivo a esprirmermi, a capire cosa volevo fare. Il fatto di non essere capito mi faceva sentire invisibile, che io pensi o non pensi non frega niente a nessuno. E’ una condizione che abbiamo vissuto, è un momento in cui non riesci a capire determinate cose.
11:45 – Giuseppe Dave Seke, parla del suo personaggio, Oma il protagonista, che si sente invisibile e finisce per scoprire che ha il potere dell’invisibilitĂ . “Molte vole ci troviamo in una situazione in cui non riusciamo ad accorgerci chi siamo veramente. Ci mettiamo dei paletti che ci intrappolano in situazioni in cui non riusciamo a esprimerci. Il fatto che accada a Omar è una similitudine, che può accadere a tutti noi… Questa è la mia prima esperienza attoriale in generale, pensavo di non farcela, e invece mi sono reso conto che si può fare, bastava credere piĂą in se stessi. Se fossi invisibile mi prenderei del tempo per me, te ne vai in un isola tranquillo e te la godi.”
11:40 – Antonio Dikele DiStefano: “Quando ho iniziato a scrivere questa serie sentivo, non esistono attori neri, registi neri, sembrava una cosa impossibile. Abbiamo visto che ci sono, esistono e bisogna coinvolgerli. Credo che Zero sia la prima finestra verso una rappresentazione migliore. Zero però non è una serie che racconta di tutti i ragazzi italiani. Omar è un ragazzo timido che nella vita vuole disegnare fumetti, e spero che si parli di Omar non di un ragazzo nero.
Seconda parte cast tecnico
ore 13:45 Silvestrini “noi 4 registi ci siamo confrontati all’inizio per dare delle linee continue poi ovviamente ogni puntata aveva toni diversi ma abbiamo mantenuto uno stile unico” Ferri “siamo andati d’accordo ma ognuno era libero di pescare da una libreria di momenti, scene di macchina da usare”
ore 13:38 Menotti “avrei preferito anche io un gruppo piĂą multiculturale e non tutti africani ma non tutto quello che avevamo in mente è stato realizzato, e poi è subentrato il cast e il Covid che ha complicato tutto.” Voltaggio “abbiamo cercato di coniugare la realtĂ con una divisione fantastica e parte di autenticità è proprio quella del rapporto tra le famiglie e i ragazzi.
ore 13:36 Menotti “io ero fumettista, DiStefano è amante dei manga quindi tutto l’aspetto fumettistico per noi era fondamentale
ore 13:34 Ilaria Castiglioni (Manager serie originali Netflix) “il tema diversity e inclusion è molto presente su Netflix, c’è un fondo di 100 milioni di dollari per allargare la base di chi realizza e sviluppa progetti. Il nostro desiderio è sempre quello di avere storie nuove e non raccontate.
ore 13:22 Margherita Ferri (regista) “pur avendo background diversi i ragazzi si sono ritrovati subito hanno creato un linguaggio comune”. Mohamed Hossameldini (regista) “la cosa che sorprenderĂ tutti è che questi ragazzi sono italiani e la cosa bella è che universale in cui tutti si possono riconoscere“. Menotti sottolinea come “le dispute lessicali arrivano dagli USA che però è un contesto completamente diverso, anche il termine afro-italiano non esiste, arriva da lì”. Ivan Silvestrini (regista) “questa serie porterĂ lo spettatore nella mia stessa posizione e quindi il come chiamarli sparisce perchè sono come noi, il bisogno di chiamarli in modo diverso è assurdo.”
ore 13:17 sulle location De Angelis racconta come dopo marzo scorso, per la pandemia, hanno dovuto ricostruire parte in studio. Paola Randi (regista) “stavamo per partire per Milano poi siamo andati in lockdown quindi è stato ricostruito in studio qualcosa che rimandasse al quartiere Barona che aveva ispirato il senso della serie” e poi ci sono tornati quando possibile.
ore 13:08 Stefano Voltaggio (autore) a una domanda sul software utilizzato risponde che non lo ricorda ma che hanno “fatto tante prove per trovare un equilibrio con la realtĂ che giĂ esistesse e che stavano raccontando. E’ stato uno dei punti piĂą complessi“. Nicola De Angelis di Fabula sottolinea come hanno usato due societĂ per la realizzazione dei vfx, poi spiega come i talent musicali siano stati coinvolti direttamente nella colonna sonora e c’è stata un’ampia ricerca per sottolineare i vari momenti emotivi degli episodi “con Mahmood e Marracash ci saranno iniziative commerciali di lancio”
ore 13:00 Menotti (creatore) “era fondamentale dire qualcosa di originale che non fosse stato giĂ raccontato e riprodotto in passato e che sono stati stereotipi giĂ visti, volevamo portare altri aspetti. Il tema identitario è molto forte, un’identitĂ molto forte e “color blind” come avrebbe detto Martin Luther King, perchè per questi ragazzi era molto importante essere riconosciuti non per la loro famiglia ma per esser parte di quella comunitĂ , di quei luoghi.” “quando siamo stati sul territorio ci ha stupito il fatto che questi ragazzi volessero sentirsi parte del quartiere, hanno ammesso che farebbero qualunque cosa per difendere il quartiere e proteggerlo ed è stata la mossa da cui far partire la serie.”
Il cast di Zero:
- Giuseppe Dave Seke: Zero-Omar
- Haroun Fall: Sharif
- Beatrice Grannò: Anna
- Richard Dylan Magon: Momo
- Daniela Scattolin: Sara
- Madior Fall: Inno
- Virginia Diop: Awa
- Alex Van Damme: Thierno
- Frank Crudele: Sandokan
- Serena De Ferrari: Vidya
- Susanna Acchiardi: Carolina
- Giordano De Plano: Fumagalli
- Ashai Lombardo Arop: Marieme
- Roberta Mattei: La Vergine
- Thierry Toscan: Dietmar
- Miguel Gobbo Diaz: Rico
- Stefano Taza: Moreno
- Federica Torchetti: Maria Pia
- Livio Kone: Honey
- Elisa Wong: Robbi
- Giovanni Crozza: Edo
Il cast tecnico
Antonio Dikele Distefano ha scritto la serie, creata da Menotti, insieme a Stefano Voltaggio, anche nel ruolo di Creative Executive Producer, Massimo Vavassori, Carolina Cavalli e Lisandro Monaco dando forma ad una esplorazione di Milano e raccontando un mondo ricco e variegato di culture sottorappresentate, a cui si aggiungeranno significativi contributi presi dalla scena rap. ZERO è diretta da Paola Randi, Ivan Silvestrini, Margherita Ferri e Mohamed Hossameldin. La serie è liberamente ispirata al romanzo “Non ho mai avuto la mia età ” di Antonio Dikele Distefano, edito da Mondadori.